Tratteggio, cazzeggio, scribacchio sott’occhio, trascorro il tempo che scorre con me, lento come la noia, veloce come l’efficienza intrinseca in lui.
Panta rei, abbasso i rei, reali o immaginari.
Guardo foto scattate solo nella mia mente, rivivo ricordi sepolti solo nella mia mente, momenti che non facevano fatica a passare, non come questa giornata con così poche cose da fare.
Mi manca il caos, il sole, il caldo, i vestiti svolazzanti, le battute saccenti e spesso irriverenti.
“Lavorare, lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare”.