NON SIAMO TUTTI PERFETTI

In molti sono stati quelli che durante il corso della mia vita hanno ignorato o addirittura disprezzato i miei pregi, ma ancora di più sono stati quelli che l’hanno fatto con i miei difetti.

Non cerco la compassione di nessuno, per carità, infondo siamo esseri umani e siamo stati creati per imparare ad amare e ad odiare, anche se finora credo di aver trovato più odio che amore. Per fortuna non siamo tutti uguali anche perché se lo fossimo il mondo sarebbe un posto noioso, ma purtroppo a volte la diversità non viene sempre vista come una cosa buona.

C’è chi è un bugiardo, chi è un manipolatore, chi è furbo e poi c’è chi è egocentrico e io suppongo di far parte di questa categoria.

Credo e ho sempre creduto che l’egocentrismo sia il “tasto dolente” del mio carattere, magari è anche la cosa che disprezzo di più in me.

Molte volte questo punto può sembrare volgare e meschino perché se qualcuno mi fa un complimento o magari valorizza i miei pregi tendo a sminuire la persona che è davanti a me e vantarmi di ciò che ha detto nei miei confronti. Ma non lo faccio apposta sono nata con questo e non posso farci niente, eppure fa male, non solo agli altri, ma anche a me stessa.

Ma se c’è una cosa che mi piace fare è cercare il lato positivo nelle cose, è come una caccia al tesoro, non sai mai se ciò che troverai di sorprenderà o ti lascerà deluso e se c’è una cosa positiva nel mio” tasto dolente” è il fatto che essere egocentrico ti da sicurezza, nel modo di fare e nel modo di essere, non hai paura del giudizio altrui e non hai ma paura di agire se necessario.

Tuttavia credo di aver mentito prima quando ho detto che l’egocentrismo è la cosa che in me disprezzo di più. So qual è il “nervo scoperto” del mio carattere e so per certo che non è il mio ego. Bensì Il mio menefreghismo.

Si, questo fa male, ma fa ancora più male la conseguenza di tutto ciò ovvero: il non saper amare.

Non essere capaci di amare sembra una cosa così banale, ma è una maledizione che, per fortuna, sono i pochi ad avere. Mi si può definire una calcolatrice, una che pensa con la mente e non con il cuore ed è questo il vero dolore, non saper provare quelle forti emozioni che tutti tranne me sanno provare.

Tuttavia a volte mi chiedo se il menefreghismo sia un maschio o un bene, infondo chi non prova non soffre giusto? Ma se c’è una cosa che la vita mi ha insegnato è che il dolore e la sofferenza sono una cosa buona. Ti aiuti a crescere interiormente e ti ricordi che sei in grado di vivere, di cadere e di rialzarti subito dopo. E io?

Io sono in grado di vivere?