Quella mattina Milita Garcia era inquieta, aveva una voglia pazza di scrivere qualcosa di eccezionale, lei, che tutti chiamavano Dark Limits, proprio per i noir che pubblicava in abbondanza. Purtroppo non riusciva a trovare l’argomento che la ispirasse, più pensava e meno concludeva. Decise di recarsi all WM Editions, chissà, chiacchierando con altri scrittori forse avrebbe tratto ispirazione. Indossò un camicione a fiori, mise in testa un cappello a larga tesa, prese l’enorme borsa che conteneva di tutto e partì con la vecchia auto sbuffante. Trovò subito parcheggio, era molto presto, Milita si svegliava sempre all’alba. Entrò nell’immenso atrio dell’edificio, dove campeggiavano le bacheche luminose degli scrittori più in voga in quel momento, con tanto di nomi e titoli lampeggianti, sparse qua e là alcune boutique riservate ai turisti, e un bar fornitissimo dove fare colazioni d’ogni tipo e provenienza.
Fu proprio al bar che Milita vide Miggy Gianis e Hillary Augustin, “the boss”. Stava per precipitarsi da loro ma si trattenne… parlavano fitto fitto, come se si confidassero dei segreti, per cui preferì salire ai piani alti e aspettare che Hillary tornasse in ufficio. Restò a bocca aperta quando la vide:

“Hillary! Ma… che ci fai qui?”
The boss la guardò sollevando un sopracciglio:
“Questo è il mio ufficio, ricordi?” Intanto pensava <Quanta pazienza ci vuole con queste scrittrici attempate e smemorate>.
“Certo che lo so Hillary, ma ti ho vista giù al bar con Miggy, un minuto fa, come fai ad essere già qui?”
The boss si irrigidì un istante, non voleva parlare di Mellory con Milita, avrebbe spifferato tutto ai quattro venti, invece lei voleva allontanare quella gemella così imprevedibile e ingombrante, senza dir niente a nessuno. Rispose:
“E’ evidente che ti sei sbagliata Milita, sono sempre stata qui. Di cosa volevi parlarmi?”
“Oh, a dire il vero non me lo ricordo, scusa Hillary, me ne vado, a presto, ciao!”
Milita tornò di corsa nell’atrio, erano ancora là, Miggy e Hillary, e parlavano ancora come prima, ininterrottamente. Con il camicione svolazzante si precipitò fuori  e risalì in macchina; che incredibile scoperta aveva fatto! Hillary aveva il dono dell’ubiquità e non lo sapeva! Era felice, finalmente aveva l’ispirazione per un noir eccezionale, aveva già il titolo: “L’UBIQUITA’ DELL’ASSASSINO”.