Oggi è il primo giorno di questo autunno 2017 in cui ho davvero freddo. Allora mi copro.

Mi copro con un the caldo in una tazza rossa con le alci che mamma mi regalò qualche Natale fa. Ovviamente regalo ai tempi non apprezzato ma che ora rappresenta per me l’affetto natalizio. Ma ai tempi non facevo uso di tazze. Non bevevo the né cappuccini e non avevo bisogno di calore.

Mi copro con una candela accesa. È dalla circonferenza ampia e il consumarsi del ceppo al suo interno l’ha già scavata fino a metà, rendendo la cera esterna così sottile da far intravedere quel che accade al suo interno. Oggi è il  mio camino personale e mi scaldo alla sua vista.

Mi copro anche con questo ticchettio sulla tastiera del pc. Ho scelto di non avere musica intorno, perché distrae e non copre: avrei continuato a sentire freddo, magari canticchiando.

Mi copro con i pensieri e la malinconia. Mi giro verso il giardino dove un arbusto è ormai diventato giallo. Osservo i miei danzatori del sole sul davanzale della grande finestra. Solo alcuni ancora timidamente oscillano, come a sottolineare l’ottimismo di cercare di continuare a sorridere anche in mancanza del sole. L’energia ce l’hanno dentro, penso. Devo anche io trovare la mia.

Sorseggio il mio the e mi guardo intorno, in questa casa enorme in una terra straniera. Ho cercato di arredarla di colori e di sostituire via via il mio guardaroba nero con capi colorati. La praticità e l’eleganza del nero non hanno più ragione di esistere. È tempo di avere il coraggio di osare.

Lo sguardo si sofferma sui limoni di plastica a decorazione di un vaso. Gialli, il mio colore preferito. Limoni, frutto della mia terra natia e del luogo della mia serenità anche in tempi di burrasca.

Mi chiedo che colori e che stagione abbia la malinconia.

Mi rispondo “il rosso e il giallo delle foglie autunnali, del camino che scoppietta, del loro figlio arancione come il profumo dei mandarini appena sbucciati”. Parlo con me stessa: facile aver ragione.

Rosso, giallo e arancione sono davvero i colori della malinconia? Il giallo del sole che si tuffa in mare e inonda l’atmosfera di rosso e arancione. Il tramonto è dunque malinconia? L’autunno è dunque malinconia? Il camino acceso e le arance mangiate distesi sul divano sono dunque malinconia?

Se queste sono le cose di cui spesso sentiamo la mancanza, alle quali spesso ci soffermiamo a pensare, da cui siamo emotivamente attratti,  è la malinconia stessa il sentire la mancanza della malinconia?

È dunque la malinconia così negativa o è la nostra coperta di ricordi e di emozioni?

Il nostro caldo rifugio quando dentro soffia il vento che tutto ci scombussola?

E che suoni ha la malinconia? Oggi essa ha per me il suono del silenzio.