Contava di rientrare presto quella sera perché detestava tutto quel vociante bailamme per le strade.

No, non capiva proprio che cavolo di gusto ne avessero quei perditempo a gironzolare di notte immersi in quella nebbia densa ed appiccicosa che aveva invaso le strade.

Un lampione col suo alone indicava il bivio in fondo alla via a cui avrebbe dovuto girare a destra per arrivare finalmente alla ‘Locanda Zoferos’ dove si appoggiava sempre quando era in zona.

Non cambiava mai alloggio perché si sentiva come a casa lì, c’era un’atmosfera di estremo riposo proprio come piaceva a lui.

Il calpestio dei suoi passi echeggiava come riflesso dalla nebbia ed il silenzio era interrotto ogni tanto da grida e risate cristalline improvvise di bambini che bucavano quella coltre biancastra tutta intorno.

Già… i bimbi, quegli strani omuncoli tutti ancora in divenire non gli interessavano molto. Ancora per un po’ per lo meno. Bastava solo aspettare, farli crescere un po’ e poi sì che …

Intanto trascinava un mini trolley che appariva pesante perché quel giorno aveva raccolto molto materiale in zona e il Grande Capo lo avrebbe di certo lodato per questo. Non vedeva l’ora di vuotarlo inviando le pratiche dal terminal che era disponibile nella locanda.

Un gruppo di bimbi truccati da streghe e zoombie improbabili sbucò improvvisamente da un giardino. Il più audace gli si fece sotto e agitando minacciosamente le mani  gli gridò forte: «Buuuu!».

Gli fece tenerezza tanta innocenza e seppure a malavoglia gli sorrise.

Il bimbo cacciò un urlo terrificante, sbiancò e scappò rientrando da dove era improvvisamente uscito portandosi dietro i compagni.

Peccato, pensò, mi ricordava tanto me stesso qualche secolo fa.

La locanda aveva la porta solo accostata come al solito e tutto era buio tranne che una fioca lampadina all’inizio delle scale ma non era un problema perché ne conosceva a memoria ogni gradino.

Salì trascinando il mini trolley in su per le scale di legno cigolanti, scansando dal viso qualche filo di ragnatela che pendeva dal soffitto.

Era tutto silenzio lì dentro, solo qualche fruscio di topo in soffitta ogni tanto.

Attraversò il corridoio dal pavimento in moquette rosa consunto ed aprì la porta del 47.

La sua stanza era lì che lo aspettava, tale e quale a come l’aveva lasciata, solo con un po’ di polvere in più.

Si sedette al tavolo davanti alla finestra ed accese il terminale. Digitò il numero di operatore 156894 ed aspettò che si aprisse il collegamento.

«Lo sapevo, debbo aspettare, c’è il solito intasamento a quest’ora. Siamo talmente tanti! » borbottò tra sé e sé .

Intanto dalla strada schiamazzi e risa salivano ad interrompere quel magico momento di quiete che stava meritatamente assaporando.

Diede uno sguardo alla strada e in uno squarcio di nebbia vide alcuni ragazzi mascherati ridere e fare scherzi tra loro.

Uffa, che stupidi sono, non hanno la benché minima idea di quanto le cose in realtà siano meno vistose ma assai più serie, pensò.

Aprì il trolley ed appoggiò di fianco al terminal la pila di voluminose pratiche da inviare.

Tirò un sospiro sibilante di sollievo quando nel monitor finalmente apparve la scritta: ‘ Contratti operatore 156894’. Iniziò quindi a sfogliare ciascuna cartella ed a trascriverne accuratamente i dati:

1) Richiesta di morte per la propria suocera Facoceri Addolorata da parte di Rossi Ersilia, pagamento tramite anima da consegnare in un’unica soluzione finale.

2)Richiesta di rapida carriera politica senza scrupolo alcuno di Bianchi Eriberto, pagamento rateale pari ad un quinto di anima per ogni tornata elettorale.

3)Richiesta di fornitura gratuita di droghe varie da spacciare davanti alle scuole elementari e medie da parte di Verdi Eligio detto ‘Er Bomba’, pagamento rateale di un millesimo di anima ad ogni dose venduta.

4)Nomina a direttore dell’ orfanotrofio ‘Dolce Casa’ con possibilità di ‘uso ed abuso della merce presa in consegna’ da parte del cav. Perbeni Santo, con pagamento immediato dell’anima. Nota: controllare se ancora ne possiede una.

5) Repentina morte di Rossi Adelio e Rossi Filomena cugini e coeredi di Rossi Franco Maria firmatario contraente…

21) Richiesta di capacità ‘amatoria’ super extra per altri 40 anni di Bettustoni Milvio, pagamento immediato dell’anima presso la nostra sede alle Isole Cayman.

L’invio di tutta la documentazione gli richiese del tempo ed alla fine l’operatore 156894 si sentì molto stanco. Però, almeno per quel giorno aveva finito!

Si distese sul letto e si ammirò compiaciuto in un vecchio specchio macchiato appeso lì, alla parete accanto.

Il cappuccio della felpa nera scivolò giù e, alla fioca luce che proveniva dalla strada, un paio di corna ricurve sul cranio scarno e rossiccio brillarono lucide ed aguzze.

Sbadigliò ed un guizzo di luce viola di soddisfazione sfavillò nel fondo delle sue orbite cave accompagnando l’ ultimo pensiero prima di scivolare nel sonno:

Domani ne farò almeno 25, ne sono certo. C’è tanta bella gente profondamente ignobile e malvagia là fuori che ha bisogno di me e mi sta aspettando.

Sulla strada, intanto, voci allegre di bambini gridavano: «Dolcetto o scherzetto!».

 

 

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