Quando impetuoso si risveglia il vento e la mancanza diventa così viva da poterla toccare, lei si difende ridendo. Con ogni sua forza si rifugia dietro la barriera protettiva del sorriso, si affida all’ironia come al più fedele alleato.
Serrato il cuore si impegna con cura maniacale a portare la maschera dell’allegria, attenta a non lasciare libero il minimo spiraglio di sé, soprattutto se il vuoto appare incolmabile, il ricordo indelebile, la nostalgia insopportabile.
Ride di giorno dalla distanza del suo eremo inaccessibile, ma senza più difese ogni notte sogna, finché la sveglia alto una specie di singhiozzo.
È il suo pianto segreto, che all’alba si trasforma in canto e sempre si nasconde nel medesimo sorriso.

C.C.