Una bacchetta magica, fuggita dalla valigetta del prestigiatore, bighellonava qua e là, voleva vedere il mondo, era stufa di stare sempre chiusa. Ma dopo pochi giorni inorridì, trovando solo guerre, uomini donne e bambini disperati, gente povera che dormiva su giacigli improvvisati, sotto i ponti o gli androni delle case. Per contro, vide individui riccamente vestiti uscire da ville di lusso, salire su lucide automobili e andare a bere e mangiare a sazietà.
-No – pensò – non è giusto il mondo. Userò i miei poteri per sistemare un po’ le cose.
Volò nei paesi in guerra e con un leggero tocco trasformò in morbidi pezzi di liquirizia tutti i cannoni, le mitragliatrici, le bombe, rendendoli così inutilizzabili. Poi imbandì lunghissime tavolate stracolme di ogni ben di Dio, così tutti i poveri del mondo poterono rifocillarsi e per dormire trovarono soffici materassi e coperte già sistemati nelle stanze di edifici abbandonati. Infine fece avere a tutti i bambini bellissimi giocattoli riaccendendo così il loro sorriso. Ma non aveva ancora finito…
Ai ricchi egoisti trasformò in catapecchie le ville, fuse tutti i motori delle loro auto e tagliuzzò tutti gli abiti, lasciandoli girovagare terrorizzati, privati dei loro beni e in braghe di tela.
Osservò compiaciuta il lavoro svolto, quindi decise di tornare nella valigetta del prestigiatore, non prima di aver lanciato un monito:
“Attento mondo! Se ricomincerai a comportarti male io tornerò!”.