“Soffiava forte il vento quel giorno in via Caetani. Io non so da dove venisse né dove andava, ma quello che so è che quel vento caldo, scuro, denso di morte, portava con sé i fantasmi di un passato che non è mai stato sepolto e che ritornava ad ammorbare l’aria, mai veramente pulita, di questo paese sofferente.”

Così mi ricordo che dicevi, con quel tuo tono calmo e pacato. guardando nel vuoto, gli occhi persi tra cielo e mare, che ripercorrevano un passato che tu avevi vissuto e che per me faceva parte soltanto dei libri di storia. Raccontano che la storia la scrivono i vincitori, dicevi, ma in realtà questo non è vero: la storia la scrive chi ha il potere, e a volte sono i perdenti che lo mantengono, specialmente quando sanno trasformarsi per tempo, quando hanno fatto del trasformismo la loro virtù, e questo è il paese dove il trasformismo è stato inventato.

Sai, i tuoi occhi erano azzurri come il mare, come il cielo del primo mattino, come le pietre raccolte sulla spiaggia durante un freddo giorno d’inverno. Non so dove siano adesso quei tuoi occhi di acqua marina, quello che so è che ti sono state risparmiate le lacrime, lacrime nel vedere dimenticati i sacrifici di quelli lunghi anni, lacrime che sanno di sale, di silenzio, di morte.

Sai, i tuoi occhi erano neri come la notte, come l’ardesia dei tetti delle tue case, come il silenzio umido d’incenso delle chiese di campagna nei giorni di lavoro, come il pane che è stato il tuo nutrimento per tanti anni, come la morte.

Tutto questo e tanto altro è passato quel giorno in via Caetani, quando il rosso e il nero si sono dati la mano, quando la violenza ha cancellato la speranza, quando è calato il sipario sulle speranze di questo Paese.

E cosa abbiamo fatto tutti, voi che avevate combattuto per la libertà, noi che questa libertà per ignoranza spregiavamo e non abbiamo saputo difendere? Siamo stati tutti spettatori di una guerra combattuta sotto i nostri occhi e raccontata dalle televisioni e dai giornali, senza capire né noi né voi che per le strade non si stavano combattendo tra di loro ma erano tutti alleati, alleati contro il popolo.

E adesso, adesso che tanti anni sono passati e la memoria ha lasciato il posto alla storia, ancora adesso se passiamo per quella via possiamo sentire il vento cantare tra i muri delle case, agli angoli delle strade, tra i radi lampioni, le stesse frasi di una volta, quelle che abbiamo imparato ad amare ascoltando senza capire le parole di una canzone:

“per quanto voi vi crediate assolti siete lo stesso coinvolti.