Il PRESENTE si voltò e vide che era seguito dall’IMPERFETTO. Già il nome lo infastidiva, guardò dietro di lui e vide il PASSATO PROSSIMO ma se lo ricordava bene e non erano bei ricordi.
Il TRAPASSATO PROSSIMO lo tallonava e gli mugugnava dicendogli: te lo dicevo, io lo sapevo già.
Un po’ più lontano arrivava il PASSATO REMOTO e la sua memoria cominciava a confondersi ma quando vide arrancare il TRAPASSATO REMOTO si rese conto che lì non avrebbe trovato quello che cercava.
Guardò davanti a sé ed ecco il FUTURO SEMPLICE, sembrava fatta ma c’era anche il FUTURO ANTERIORE e non capiva bene come sarebbe stato.
Allora decise di lasciar perdere i tempi e passare ai MODI.
Il CONGIUNTIVO era pieno di dubbi e il CONDIZIONALE aveva troppe pretese.
Decise di rivolgersi a qualcuno di polso, l’IMPERATIVO che si mise a sua disposizione per aiutarlo.
E, mentre lo vedeva sgomitare tra il PARTICIPIO e il GERUNDIO, il PRESENTE vide finalmente quello che cercava: l’INFINITO.

Marilda Nicolini