Prima Parte.

 Amilcare.

Da quando Carmen, sua moglie, gli ha regalato un i-Pad,  Amilcare, dopo il lavoro, se ne sta in salotto, in poltrona e si collega a Facebook, il suo social network preferito.

Che bella e grande famiglia quella di Facebook!”, pensa in tono ironico Amilcare, mentre mette un “mi piace” su una foto di Giovanna, la sua vicina di casa.

“Quando sono qui, mi sembra di essere a una riunione di condominio”, borbotta pensieroso, “ci trovo tutti i pettegolezzi del vicinato, per non parlare di Carmen, mia moglie, che controlla ogni punto e virgola di ciò che scrivo e pubblico!”.

Va sul suo profilo e inserisce una serie di foto che gli ha scattato un collega all’ultima cena organizzata in occasione del compleanno del “capo”.

Osserva compunto le foto e decide subito di cancellare quella con Maria, la nuova arrivata, che lo sta abbracciando con un sorriso radioso.

Maria è giovane e abbastanza carina, anche se non è per nulla il suo tipo e poi, diciamolo sinceramente, avrà la metà dei suoi anni e per giunta è felicemente fidanzata con Marco.

Se la vede Carmen, inizia l’interrogatorio … lasciamo stare, è meglio”, decide e con un clic cancella la foto.

Nell’altra stanza, quella riservata alla moglie che ha adibito a “camera da lavoro e studio” come dice lei, con il computer fisso, che oramai è diventato suo di diritto, Carmen gli piazza subito una serie di “mi piace” come se stesse aspettando questo momento.

Aggiunge un commento: “Il primo a destra, il più “figo”, è mio marito”, e un emotion con un grande bacio, così, per marcare il territorio.

Non si sa mai che qualche donzella si metta qualche strana idea in testa”, pensa Amilcare.

“Lo sapevo, qui non puoi fare nulla senza controllo, questi social network sono la rovina della privacy”, mormora scuotendo la testa.

Gli arriva un messaggio privato da Carmen: “Chi è quella in fondo a sinistra in minigonna? Non l’ho mai vista!”

(Se lo aspettava): “Non la conosci, è stata assunta da poco ed è la ragazza di Marco” e, tanto per evitare equivoci e discussioni, “la conosco appena e non la vedo quasi mai, è al piano di sotto”, scrive.

Arriva un messaggio privato da parte di Guido, il vicino del primo piano:

“Ciao, Amilcare, hai visto che si è fulminata la lampadina della luce delle cantine? E il cane degli inquilini del terzo piano ha di nuovo sporcato davanti al portone. Potresti telefonare all’amministratore?”

“Ciao  Guido, no, non sono sceso in cantina in questi giorni e non so nulla del cane. Perché non telefoni tu?”

“Lo sai che all’ultima riunione abbiamo discusso animatamente, mi sa che gli sto antipatico”.

Ci credo, sei pesante e pignolo”, pensa Amilcare ma, ipocritamente, risponde: “Mah, no, non gli stai antipatico, comunque va bene, telefono io, ciao”.

“Grazie, sei un amico”.

Mentre sta leggendo alcuni post degli amici, in Amilcare si fa strada una spiacevole sensazione di claustrofobia: “Che noia! E che stress con questi vicini!”, pensa cliccando distratto sulla foto di un quadro pubblicato da un collega, pittore per hobby.

Poi gli viene un’idea brillante! (Speriamo lo sia davvero).

 

Carmen.

“Da quando gli ho regalato l’ i-Pad, Amilcare, è come se non ci fosse, se ne sta in salotto tutto il tempo che è a casa e non ci parliamo quasi più; in compenso qui ci scriviamo un sacco di sciocchezze e, sotto gli occhi di tutti, per giunta”, commenta sottovoce Carmen scrollando la testa. Mentre sta osservando le foto appena pubblicate da Amilcare, vede che gli è arrivata una richiesta di amicizia.

Curiosa, clicca sulla richiesta: “Vediamo un po’ chi è”:

“Oddio! E’ l’inquilino del terzo piano del palazzo di fronte, quello che non mi saluta mai e che urla sempre alla moglie. E adesso mi chiede l’amicizia? Valla a capire la gente!”

Ha appena accettato l’amicizia, quando le arriva  un messaggio privato di Paolo, (è così che si chiama e manco lo sapeva):

“Ciao, cara, grazie per l’amicizia. Sei veramente una donna affascinante!”.

“Ma questo si è bevuto il cervello! Ma… se quando m’incontra fa finta di non vedermi! Che cos’è tutta questa confidenza!”

Gli risponde compunta: “Grazie a te, carissimo (da vera ipocrita), il piacere e tutto mio.”, scrive augurandosi che tutto finisca lì.

Poco dopo vede che Amilcare ha mandato una richiesta di amicizia a Paolo (il nuovo):

“Mah, che fa? Mi controlla?” E qualche secondo dopo, un messaggio privato del marito:

“Come mai hai accettato l’amicizia con “quello”? Non ti stava antipatico? Non mi piace, ha un’aria ambigua”.

Carmen risponde: “Che ne so, non l’ho mica cercato io! Comunque non c’è problema, faccio presto a cancellarlo!”

E poi la gelosa sarei io …”, pensa Carmen sorridendo.

Guarda le notifiche.

“Fammi vedere… Mariangela ha cucinato una torta magnifica, guarda che foto splendida, uhm, deve essere buona, aspetta, scrivo subito un commento”.

Meravigliosa, cara Mariangela, sei un’artista, mi passeresti la ricetta?”, segue un “mi piace” dell’amica.

“Che bella questa foto, adesso metto un “mi piace”, poi vado a preparare la cena …”.

 

Amilcare.

Annoiato e leggermente depresso, Amilcare incomincia a sentire un languorino allo stomaco, sbircia l’ora: “Caspita, sono quasi le venti, ho una serata di “carte” con gli amici alle vent’uno…

“Carmen, hai visto che ora sono? E’ pronta la cena? Questa sera sai che esco”, urla poi alla moglie.

 

 

 

Carmen.

Carmen sbuffa leggermente spazientita, stava facendo un commento su una bella foto…

“Cinque minuti è pronto”, esclama, urlando a sua volta dalla parte opposta della casa.

Poi si avvia in cucina, e, mentre accende il fuoco sotto il tegame con lo spezzatino che aveva cucinato in precedenza, apparecchia la tavola.

“Qui ti devi organizzare, questi mariti sono proprio comodi, perché non cucina un po’ lui qualche volta? Anch’io sono stanca la sera, cosa crede!” Borbotta mentre condisce l’insalata.

Cenano in silenzio, si sono già detti tutto su Facebook, cosa c’è da dire ancora!

Amilcare esce e, mentre saluta Carmen con un bacio distratto, le butta lì un:

“Non mi aspettare alzata, farò tardi”.

Rimasta sola, Carmen è pensierosa, mette in ordine la cucina, si siede davanti alla TV, zippa qua e là, si ferma su un vecchio film, guarda per qualche minuto la pellicola, poi ricorda che è un film che ha già visto ed è molto commovente e cambia canale, commentando:

“Ci manca solo un film strappa lacrime, questa sera non sono proprio in vena, ho voglia di qualcosa di divertente, di tragico c’è già la mia vita”, esclama a voce alta, convinta.

Non trova niente di suo gradimento, quindi, decide di andare a letto a leggere.

Sta leggendo un libro divertente che racconta la vita di una ragazza, abbastanza sfortunata di natura, alla quale succede di tutto.

Dopo un paio di capitoli, le bruciano gli occhi ma di dormire non se ne parla.

Si alza da letto, riaccende il computer, si collega a Facebook ed esclama:

“Vediamo se c’è qualcosa d’interessante almeno qui”.

Legge qui e là, fa una carrellata sui profili dei suoi amici e borbotta:

“Una metà sono amici o conoscenti di vecchia data, che vedo normalmente e mi sto chiedendo perché siamo qui a scriverci quando le stesse cose possiamo dirle quando ci vediamo, l’altra metà sono sconosciuti che mi hanno chiesto l’amicizia, poi sono spariti, non so nulla di loro e, detto sinceramente, non ne saprò mai nulla. Concludendo, li tengo per che cosa fare? Non lo so! Qui sta diventando una noia mortale.”

Mentre sta per spegnere il computer, le viene un’idea:

“Forse ho trovato, bisogna vivacizzare un po’ il tutto”, esclama poi ad alta voce, “ho trovato la soluzione”.

Ridacchiando si mette al lavoro.