Ok, va bene che oggi è il 26, Santo Stefano, il giorno dopo Natale, ma un dato di fatto è comunque incontrovertibile: Natale è passato!
Solo da poche ore, d’accordo, ma è passato.
Evviva!
Io, sinceramente, ogni anno non vedo l’ora che finiscano le Feste ed è con un certo sollievo che guardo all’imminente gennaio, a quel 6 di Epifania che, finalmente, se le porta tutte via!
Però…
Solo un piccolo “però”, concedetemelo.
Anche quest’anno, anche stavolta, a decine sono stati gli auguri virtuali preconfezionati e inviatimi in ciclostile su Messenger, ovvero privatamente, con immagini ad hoc pullulanti di stelline luccicanti e glitterate, Babbi Natale obesi e felici o addirittura trasformati in giovani aitanti muscolosi e improbabili latin lovers dai pettorali scolpiti seraficamente ben intuibili sotto la rossa casacca sbottonata, oppure video pseudospiritosi o pseudoromantici infarciti di beneauguranti frasi in sintonia con la stagione:
Auguri! Buon Natale! Che la gioia del Natale sia con te! I migliori auguri per un magico Natale! (oppure sostituendo, a piacimento, l’aggettivo “magico” con “felice, gioioso, incantato, eccezionale, unico, caldo, affettuoso, meraviglioso, splendido, santo…”, ecc.
E via di questo passo.
Non una parola di più.
Non un nome (il mio, ma potrebbe benissimo essere anche il vostro), nemmeno del mittente, a firma degli auguri.
No, niente di niente.
Sono quel tipo di “auguri”, anonimi, superficiali e davvero insopportabili, inviati a destra e manca, a cani e porci (mi si consenta l’espressione non propriamente idilliaca, ma di effetto e rende l’idea) semplicemente cliccando “Invia” a tutta – dicasi TUTTA – la lista dei contatti Fb.
Cosa più squallida non esiste.
Se nemmeno ti prendi la briga di “perdere” due-secondi-due per scrivere anche il mio nome, quale minimo segno di personalizzazione del tuo augurio, perché dovrei io replicare riconoscente a questi auguri fantasma inviati uguali, pari pari, a decine e decine di persone?
Vuoi farmi gli auguri di Natale?
Davvero?
Davvero li vuoi fare con gioia, con entusiasmo, con sincerità, con affetto, con partecipazione?
Allora scrivi semplicemente due parole – DUE! – nel tuo messaggio beneaugurante: “Auguri, Gabri!”, o anche tre, – TRE! – “Buon Natale, Gabri!”, e firmati col tuo nome!
Tanto basta.
Anzi, tanto basterebbe a fare la differenza, sai.
Ma viviamo nell’era della mancanza di tempo, del far tutto di fretta, dell’apparire e non dell’essere, del mordi e fuggi.
Anzi, del fuggi e basta.
Che tristezza.
Che squallore.
Che inutile “spreco” questi auguri…
Meglio nulla.
Il tuo tempo, così prezioso da non riuscire (e volere) nemmeno a digitare un nome nel tuo messaggio o video augurale, dedicato ad altro, è meglio!
Non mi interessano gli auguri natalizi in ciclostile, non mi piacciono i biglietti virtuali anonimi che peggio non si può!
Lascia perdere, guarda.
Lasciami perdere.
“Amici” come prima.
Anzi, di più!
Tanto, io quegli auguri nel più completo anonimato, li ho immediatamente eliminati, tempo un nanosecondo.
Tu non vuoi perdere tempo?
Beh, io non voglio perdere il mio!
Ed è un mio diritto, questo.
Vuoi togliermi l’amicizia Fb, adesso?
Adesso che ti ho detto come la penso?
Fai pure, se vuoi.
Ma quale “amicizia”, poi. E dai…
Gli amici, quelli veri, anche di Fb, mi hanno scritto al mio nome, e firmandosi col loro, e li conto sulle dita delle mani.
Va bene così.
E li ringrazio.
Tutti gli altri “auguri” inviati-così-tanto-per, sono immediatamente finiti là, dove tutto finisce in questo volatile mondo virtuale dell’apparenza, del conti-solo-se-ci-sei…
Poco male, in fondo.
Ecco, io il tempo per scrivetelo, questo, me lo sono preso.
Finisce qui.

Ah, auguri!!!

Gabri