C’è un’infinita gamma di novità in tutti i campi ma, sopratutto, in quello tecnologico.
Cellulari, Iphone, computer, siti di ricerca sui quali, se vuoi, trovi di tutto e di più; fatti venire in mente una cosa, anche la più strana, ed eccola lì, ma, questi siti sono anche una giungla.
Io non mi ritengo una “tipa avanzata”, anzi, tutt’altro, ma cerco di destreggiarmi un po’ in tutto e di tenermi al passo con i tempi, perché è così che funziona e non voglio certamente sentirmi tagliata fuori.
E, poi, con tre nipoti che crescono in fretta, mi devo adeguare e aggiornare continuamente.
A volte, mentre mi guardo attorno con una sana curiosità, faccio le mie sperimentazioni, rifletto e di conseguenza, poi, traggo le mie conclusioni.
Così, per fare un esempio banale, ma molto attuale, vedo un proliferare di siti d’incontri, dove, stando comodamente seduto davanti al tuo computer, puoi trovare persino l’anima gemella!
Non diciamo stupidaggini!
Se vuoi davvero trovarla e, per fortuna o fato ci riesci, è meglio che adotti il classico sistema che è sempre di moda e il migliore.
«Moglie e buoi dei paesi tuoi!», si usava dire una volta e non solo in senso figurato.
Per parlare a ragion veduta, mi sono iscritta ad alcuni di questi siti per capire come funziona; ho voluto fare come San Tommaso: provare per credere.
Ho deciso di essere onesta, niente pseudonimi, nessun trucco.
Mi sono registrata con il mio nome e sul profilo ho inserito una foto recentissima, di come sono veramente.
«Cerchiamo di non barare», mi sono detta.
Che cosa trovo? Delle foto di uomini e donne che usano l’immagine di artisti famosi, o figure di fantasia, e ho pensato:
«Va bene, la privacy viene prima di tutto».
Poi ci sono quelli che mettono una foto di quarant’anni fa, dove li vedi giovani, aitanti, con folti capelli e sorrisi smaglianti (beati loro!) perché anche qui, la riservatezza innanzi tutto, sull’onestà si può anche sorvolare!
Accetto alcune proposte di amicizia, e, dopo i convenevoli di rito, il gioco è fatto ed è sempre lo stesso:
«Ci possiamo vedere in CAM?».
Io rispondo tranquilla:
«Ma certo, nessun problema».
E qui cadono i “veli”.
E, al posto di un aitante “giovinastro” ti trovi “un obeso” con radi capelli grigi che non ti stimola certo la fantasia!
I più onesti, bisogna dirlo, sono i giovani (hanno dalla loro parte l’età) e si “buttano” subito con:
«Sei uguale alla foto!», ed io:
«Ti stupisci? Io sono abituata così», mettendo l’accento su un ” mi piace essere onesta”.
E poi, senza altri preamboli, inizia il “duetto”:
«Sei meravigliosa!»
«Quanto sei alta? Quanto pesi?» e fin qui non ci vedo nulla di male.
Invece, con:
«Che misura hai di reggiseno?» m’incomincia a “puzzare” perché finiscono tutti, e quando dico tutti, significa proprio tutti, col chiedere:
«Ti vorresti spogliare per me?»
Ma, dico:
«Chi sei tu?»
«Il mio medico?»
«Guarda che per me sei un perfetto sconosciuto, e te lo dico con il cuore, sarò anche di una certa età e un po’ rimbambita, ma ti sembro così stupida da farlo?»
«E poi, con te?»
«Ma, ripeto, chi sei? Allora ti sei proprio bevuto il cervello!»
E con un “clic” su “cancella” risolvo il problema dell’addio: una cosuccia semplice, indolore e pulita.
Ci rimango comunque un po’ male, non pensavo di essere una sex – symbol ma nemmeno, se mi permettete, mi piace farmi trattare come “una puttana”; sono solo una persona normale, in cerca di amicizia!
Poi ci sono i più furbi, no, chiamiamoli esperti (mi piace di più), di mezza età, diciamo dai quaranta ai cinquanta, di bell’aspetto, gentili, garbati, e sono i più scaltri.
Mentre i giovani sono quasi tutti single e in cerca ovviamente di avventure, e tu lo sai, i secondi sono felicemente impegnati ma, a loro dire, non sono contenti di quello che hanno e, naturalmente, devono salvare le apparenze e i loro legami, per lo meno per i figli, quindi: massima riservatezza!
Sono i peggiori perché oltre che bugiardi, sono infidi!
Ti agganciano con la scusa di una “falsa amicizia”, cercano qualcuno che li capisca e con cui parlare (povere creature incomprese!); temporeggiano prima di arrivare al “dunque”; sembrano persino innocui ma cercano di carpirti i pensieri più reconditi, di entrare in un’intimità psicologica più profonda; e si fanno anche compatire perché comunque qualche problema o dispiacere ce l’hanno davvero.
E tu li comprendi e li consoli, d’altronde, chi non ha problemi a questo mondo!
Non lasciarti ingannare, alla fine arrivano tutti al vero “scopo”: sesso, anzi, per essere precisi, sesso virtuale!
«Ma che squallore!» mi dico e, qui mi fermo, è meglio …
In effetti, questa mia indagine personale, intrapresa per curiosità, mi ha un po’ deluso (forse anche annoiato?); gli stessi cliché ripetuti mi sono sembrati banali e, alla fine, mi sono arresa e ho lasciato a quelli più giovani e avventurosi di me, il piacere di scoprire i nuovi sistemi tecnologici sulle tattiche di conquista usate in amore (meglio dire sesso) e sulle false amicizie.
Rileggendo il mio scritto e riflettendo, guardando le cose con la necessaria ironia di cui sono abbastanza fornita, sorrido e posso serenamente affermare che questa esperienza, alla fine, è stata istruttiva e anche un po’ divertente.
Non vorrei aver urtato la suscettibilità di nessuno, davvero, e spero di non essermi “bruciata” il rapporto con l’altro sesso perché, la mia, è soltanto una “piccola” presa in giro rivolta ai nuovi costumi che mi fa sorgere una domanda spontanea:
«Dove andremo a finire?»
«Certo che la stupidità umana, a volte, non ha proprio limiti!»
Cerchiamo almeno di salvare i giovani dagli attuali pericoli, indirizzandoli verso strade più autentiche e sicure.