Dall’inviato sul posto: Tomy Tomato:

Iper mercato TISPENN di Bollate sul Mincio , l’addetto al reparto orto-frutta, Florio Zappalà, riferisce che mentre stava riordinando ovvero rimettendo in frigo un casco di banane, ha udito una musica provenire dalle ceste …

Sospettoso com’è e capace pure di sentire il rumore di una lumachina che bruca, si è stoppato come un cane setter in punta di fronte ad un nido di beccaccia.

In un cesto c’erano esposte delle banane belle fresche e piene di energia provenienti dal Brasile e poco distanti da esse c’erano alcune carotine novelle italiane. Che diamine stava succedendo? Eppure quello era chiaramente il suono di una lambada alquanto caliente.

“Allora”, racconta testualmente Zappalà, “ Ho scostato un cartone di cetrioli e lì dietro c’erano loro due totalmente presi da una danza appassionata.”

Scuote la testa il nostro addetto molto imbarazzato ed aggiunge: “ Ci teniamo molto al buon nome del supermercato e facciamo di tutto affinché ogni cosa stia in ordine ma a volte troviamo tutto ammaccato e spostato…

In genere questo avviene tra prodotti dello stesso tipo e la colpa è quasi sempre del cliente che rovista tra la merce senza alcun riguardo. Invece questa volta è successo l’imprevedibile. Una banana è cascata dal…casco, appunto, e una giovane carotina, affascinata da quel tipo esotico, si è evidentemente tuffata fuori dal contenitore. E lì hanno preso a ballare .

Alla fascinosa banana piena di ritmo, la carota sarà sembrata un po’ rigida e sulle sue ma, da quel che ho visto, le cose si stavano sciogliendo un bel po’, forse anche troppo per un ipermercato morigerato come il nostro. Infatti la banana aveva iniziato a spogliarsi mentre l’austera carotina, pur inesperta, si concedeva in modo decisamente collaborativo nel muovere quei passi . E la banana le sussurrava all’orecchio ‘Caro Tina’…”.

Alla domanda di cosa ne pensassero le altre verdure , il Zappalà ha aggiunto: “ Non saprei, si sono tutti rinchiusi in un ‘ no comment’ dal tono vagamente omertoso a mo’ di cavolo cappuccio il quale, si sa, non dice mai quello che cavolo realmente gli passa per la testa.”

Sembrava molto imbarazzato nel rispondere il nostro Zappalà perché probabilmente temeva di essere accusato di omessa sorveglianza e danneggiamenti al buon nome del supermarket. Sta di fatto che a questo punto si potrebbe ipotizzare che certe modificazioni genetiche non siano il risultato di manipolazioni scientifiche ma piuttosto di tresche davvero inaspettate consumate nei reparti ortofrutticoli nostrani, all’ombra delle foglie e tra le ceste.

E state pur certi che il vostro Tomy Tomato seguiterà ad indagare su questo.

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