Condividere contenuti: oggi ho intenzione di indagare un argomento altamente strategico per Writer Monkey, perché abbina scrittura professionale (content marketing) all’amore per il racconto. Mi riferisco a quella pratica nota tra i marketers come “storytelling”. Se ne parla un sacco, ma esattamente come si fa ad essere efficaci nella propagazione social di un contenuto, la cui generazione magari vi è costata dolore e fatica e figli nutriti a pizza e hot dog, con loro somma gioia e vostro lacerante senso di colpa. Come si fa?

Se come me avete un progetto che vi sta a cuore. O se semplicemente il vostro lavoro è quello di generare una catena di condivisione dei contenuti relativi ad un prodotto, vi sarete posti spesso l’obiettivo di far condividere un contenuto… pare facile! Io lo sto iniziando a capire a mie spese che no, non lo è per niente.

Ad ennesima dimostrazione che il contenuto, soprattutto ora, nell’epoca dei social network, la fa da padrone, il web dice tutto e il contrario di tutto sull’argomento.

Ed io, come di consueto, vi propongo la mia conclusione dopo tanto girovagare.

Quindi la domanda che mi pongo è “Cosa spinge le persone a condividere un contenuto?”. 

Sicuramente toccare i nervi scoperti della sfera emotiva premia. Se ci sentiamo partecipi, affini a quello che leggiamo o fruiamo, in generale siamo più spinti a divulgarlo. Lo rendiamo nostro, ci appartiene, è un pezzettino di noi che facciamo conoscere al resto del nostro mondo. Condividiamo qualcosa che ci in qualche modo ci somiglia e racconta noi stessi.

La psicologia della condivisione

Attraverso la condivisione di contenuti e soprattutto di storie, si soddisfa un bisogno. L’umanità condivide storie dall’inizio dei tempi.

Quindi quello che dobbiamo individuare sono le componenti psicologiche premianti tra le persone che speriamo veicolino i nostri messaggi, e regalare loro quell’affinità di cui hanno bisogno. Certo!!! Nulla di più facile…! No, non lo è.

Quei contenuti devono dimostrarsi per loro utili, rilevanti e di qualità. Ed è per questo che gioca una parte importante anche l’impaginazione e la grafica, che risulti in qualche modo “professionale”, del contenuto da diffondere, vi rimando a tal proposito all’articolo sulle immagini per il blog.

Poi bisogna tenere conto del contesto della condivisione. Quali social, quali device? La declinazione e la selezione in base al contesto può giocare un gioco decisivo. Sono dettagli che si devono calibrare strada facendo.

L’ho potuto verificare. Quello che interessa su Facebook non desta alcun interesse su Linkedin, per non parlare dell’assoluta chiarezza, incisività e ovviamente sintesi richiesta da Twitter.

La lettura su mobile di testi molto lunghi e complessi, magari ricchi di rimandi, è ovviamente faticosa. Quindi di certo difficilmente andremo a condividere un contenuto che abbiamo difficoltà a fruire. A voler fare le cose ben fatte dovremmo concepire differenti versioni addirittura in base ai device. Grazie a strumenti di Analytics sappiamo ad esempio che in determinati orari il nostro pubblico ci segue quasi esclusivamente da mobile… forse allora non è sbagliato evitare i panegirici.

 
Condividiamo un contenuto perchè

Ci risiamo con queste liste… Ho raggruppato in questa lista diverse ipotesi degli “esperti” di social media, tratte principalmente dall’esperienza sul campo.

Condividiamo un contenuto perché:

1) Ci fa ridere

2) Ci ispira

3) Ispira tenerezza

4) La sua originalità

5) Ci sciocca!

6) Ci sorprende

7) Ci rende nostalgici..

8) Ci immedesimiamo: parla di esperienze a noi note in modo coinvolgente, tenero, romantico, divertente

9) Potrebbe aiutare qualcuno se lo condivido

10) Per mostrare entusiasmo

11) Per mostrare diniego

12) Per informare gli altri sui prodotti che mi piacciono

13) Per essere riconosciuto come un esperto

14) Per sentirmi “cool”

15) Per sentirmi parte di una community

Quando incontriamo qualcosa di scioccante, divertente etc., noi lo condividiamo perché anche gli altri concordino con noi  sul fatto di trovare quel contenuto ugualmente scioccante, divertente etc, perché a ridere da soli che gusto c’è?

Noi uomini sentiamo forte il bisogno dell’assenso, e la condivisione, i commenti positivi, i “like” sono proprio quella validazione che ci fa sentire accolti. I contenuti che generiamo quindi devono avere una buona speranza di essere ben accolti dalla catena di interlocutori che accomuna il nostro target di riferimento.

Come creare contenuti condivisibili

Quindi ecco a voi la guida step by step per realizzare contenuti condivisibili.

  1. Conoscere bene il tuo target e individuare i suoi bisogni reali
  2. Essere immediatamente chiari
  3. Titolare ad effetto
  4. Sviluppare una rete di distribuzione, attraverso social media (ci vuole molto tempo…), email list, e magari sponsorship
  5. Advertising a pagamento (Facebook, Google)
  6. Connettersi con comunità e individui che hanno già un audience e fare in modo di creare valore per loro attraverso i tuoi contenuti
  7. Comprendere, quando capita, perché un post è stato condiviso più di altri

Ad ogni modo puntare alla sola condivisione serve a poco, è invece importante focalizzarsi sui reali obiettivi che si intende raggiungere, come ad esempio attrarre nuovo audience sinceramente interessato al nostro progetto. La qualità ripaga sempre.

Scrivere con l’obiettivo di essere utili e creare relazioni, questo è il punto. Le persone e i loro bisogni reali devono essere poste al primo posto.

Creare un network è molto importante in un momento in cui siamo letteralmente sommersi di contenuti in ogni istante. Il difficile non è tanto scrivere, quanto fare in modo che quanto hai scritto venga letto. Il difficile è far sapere che quello che hai scritto, esiste.

L’analisi

Chiaramente produrre molti contenuti ci può aiutare ad analizzare i dati, e trarre suggerimenti dall’esperienza. Se produciamo molti articoli potrebbe capitare che tra questi uno viene particolarmente condiviso. E allora possiamo trarre utili considerazioni per assemblare le proposte a venire.

Abbiamo anche la possibilità “sbirciare” quali contenuti di nostri competitor hanno avuto successo. Esistono dei tool gratuiti che permettono di ottenere questa fondamentale informazione, molto utile per aggiustare il tiro per la nostra futura pianificazione.

Una volta individuato un post di successo dobbiamo capire, riflettere su cosa ha spinto le persone a condividerlo, ad apprezzarlo più di altri.

E voi? Quali sono i contenuti che particolarmente apprezzate?