– Hai sentito? Writer Monkey ha indetto una nuova sfida creativa.

– Creativa o creattiva?
– Non fare la creatina e partecipa, Crestina!
– Aspetta, prima vorrei sapere di cosa si tratta.
– Si tratta di non trattenersi dal trattare una storia partendo da tratti artistici. Attratta?
– Dire piuttosto astratta, come definizione. Ma tanto nella creatività di concreto c’è solo la creazione.
– Appunto quel che ti dicevo: passa all’azione, senza cre e senza ma.
– Fammi capire, invece che mi con le parole rincretinire.
– Vedo che sei carica, anche di licenze poetiche.
– Io sarò carica ma tu spara, prima che ti licenzi da voce amica.
– La sfida si intitola “Una storia a partire da un disegno”: ci sono 6 soggetti e tu ne devi sceglierne uno e creare la tua storia. Cioè, non la tua, che quella l’hai già vissuta visto che è storia ed è passata e tutt’al più la puoi raccontare. Qui si tratta di crearne una di sana pianta.
– Ecco, forse l’unica pianta che potrebbe resistere a me sana è una storia inventata. Devo piantare una storia là dove qualcuno ha seminato un disegno. Ho capito bene?
– “Ho capito che hai capito, ma ora dillo a parole tue”, avrebbe detto il nostro Prof.
– Ecco, ora a parole tue, che disegni sono in lizza di attesa?
– Un bagno. Anzi, la piantina di un bagno. Con piantine annesse.
– Mi sembra un buon inizio per una sana pianta.
– Mi sembra un buon inizio per piantarla e ascoltarmi. Allora dicevo, il primo disegno è un bagno. Superaccessoriato: water , doccia, vasca, ben due lavandini ,come dicevo ricco di flora e un candido accappatoio che sembra un kimono se vuoi sentirti un po’ geisha.
– Cioè, fammi capire, non c’è il bidet?
– Aspetta, non ci avevo fatto caso, ma hai ragione, il bidet manca.
– Scartato. Se non posso immaginare la mia vita senza bidet, come posso inventare una storia in cui compiango i protagonisti fin dalla prima cagata?
– Ok, non c’era bisogno di essere così diretta ed esplicita ma capisco il tuo punto di vista. Andiamo avanti e proseguiamo con un bel furgoncino Volkswagen, un sogno per tutti gli amanti dell’avventura.
– Furgoncino di che colore? È parcheggiato o sta viaggiando? Ha una targa?
Una targa? Che domanda è questa? Questa tua fissazione per i non dettagli mi farà impazzire. Il furgoncino è rosa e bianco, molto chic.
– O schiocc. Chic e Schiocc! Ecco, potrei scrivere la storia del furgoncino Chic che intraprende il suo viaggio per cercare la sua amata Schiocc, ma la trovò ad amoreggiare con una 500 e non si riprese dallo shock.
– Potresti. Oppure potresti valutare il disegno numero 3: un leone annoiato nella savana.
– Potrei, ma potrei anche valutare il disegno numero 4, vista l’allettante descrizione del leone di Oz-io.
– Ok, disegno numero 4: la bella e sensuale Marilyn Monroe.
– Colei che ha detto “non accettate briciole: ci han fatto donne, non formiche”?. Bella come il sole, dannatamente sensuale, passionale e infelice come tutte le donne passionali. Una pazza vera, non di quelle che si vantano di esserlo. Un’icona. Una taglia 46 di cui si ricorda un fisico perfetto e un sorriso. Però la mia insana invidia femminile non riesce a tollerare quelle due gocce di Chanel , per una che porta il pigiama anche d’estate. Disegno numero 5?
– Modella petalosa.
– Petalosa?! Ma esiste questo aggettivo? Guarda che mo’ chiamo l’accademia della Crusca!
– Esiste, esiste, non ti scaldare. “Fa rima e c’è”, come direbbero quei geni de il Latte e i suoi derivati. E l’accademia ha approvato: l’uomo della Crusca ha detto sì.
– Si stava meglio quando si stava peggio. Passiamo al numero 6.
– Un Occhio.
– Occhio?! Malocchio prezzemolo e finocchio?
– Occhio. Un occhio.
– Uno solo? Senza dente?
– Dente?
– Occhio per occhio, dente per dente. Le basi della matematica per l’Arabia maomettana.
– Dacci un taglio, anzi un taglione, e scegli: quale storia inventerai partendo da quale disegno?
– Non so. Credo che aspetterò la prossima sfida..però, così, tanto per dire, il furgone Chic alla ricerca della sua Renault 4 Schiocc mi piaceva come idea. Non sarebbe stato un furgone qualunque, ma avrebbe avuto due occhi al posto dei fari, per poter vedere con l’anima e non solo con la luce. Avremmo potuto viaggiare insieme con la fantasia, attraversando la savana avremmo incontrato un leone annoiato che avrebbe dato brio alla sua vita aiutandoci nella ricerca. Sostando casualmente in una stazione di benzina avremmo trovato in bagno una busta con su scritto “aprimi”. Memori che in Alice nel paese delle meraviglie è bellissimo obbedire a qualsiasi forma di disobbedienza del razionale, l’avremmo aperta e trovato la foto di una modella che viaggia su una Renault 4 azzurra: Schiocc non poteva essere lontana! E dopo aver attraversato mari e monti in tutte le 4 stagioni, aver visto paesi meravigliosi e incontrato personaggi strambi, Chic e Schiocc si sarebbero ritrovati e avrebbero vissuto per sempre felici e contenti, con la bella modella e il suo fedele leone domestico. Ci avrebbero potuto fare un film, se Marilyn fosse ancora stata ancora viva..