Cerca di me.

Sotto i passi scricchiolanti del tempo,

per i vicoli allisciati, resi nudi dal vento.

Lungo l’ago che unisce, a stento, i pensieri

e se la mente si veste di sapori, ma lievi.

Tu cercami.

 

Cerca me,

trai ricordi sfumati della dimenticanza,

con la vita che striscia, la sua arida danza

e a saziarti ormai basta un lungo respiro:

se hai proprio smesso, di bramare

quell’ultimo giro, tu cercami.

Cerca, cerca me!

 

Tra pareti, scoscese, di fragili braccia

e se ogni rosa è una spina

e se ogni spina minaccia, tu cercami.

 

Cerca di me, non lo vedi?

Che ho ingannato il maestrale, sfidato ogni vento,

custodito salsedine, assaggiato ogni pianto,

modellato gioie, rinnegato il rimpianto

e perdonato la rabbia, e protetto ogni senso.

Seleziono dei giorni gli aromi migliori:

la rugiada, il pane, lo sguardo caldo dei fiori.

Le manine del bimbo che è stato nostro.

Sono qui. Ma tu cercami, tu cercami! Adesso.