Questa favola l’ho inventata per mia figlia, un po’ vanesia, che in un periodo, per fortuna abbastanza breve, coincidente con una fase della sua crescita, circa un anno fa, mi torturava costringendomi ad un esercizio mentale poco adatto ad una mente privata dal sonno, quale sono io da circa cinque anni a questa parte.

Appena salita in auto, per ingannare la noia, Elena mi interrogava così:

“Mamma, mi racconti la storia del pomodoro?” “Mamma, raccontami la storia della banana!”… Frutta e ortaggi avevano la meglio in sintesi.

A volte complicava ancora di più la faccenda proponendo complesse combinazioni di frutta e ortaggi “Mamma, mi racconti la storia della carota, del pomodoro e della melanzana?”

Da quel minestrone nacque la fiaba di Carotina Tina, con tanto di morale!

Quel giorno mi sono davvero superata! Devo aver dormito quella mezzora in più.

La storia di Carotina Tina, innamorata del sole

C’era una volta una carota, di nome Carotina Tina.

Carotina Tina passava le ore davanti allo specchio a rimirarsi. Soleva andarsene in giro con fare da diva, cogliendo ogni occasione per osservare la sua immagine (pozze d’acqua, pezzi di vetro, chicchi d’uva ben lavati e lucidi…). Sempre si guardava estasiata, e non appena incontrava un frutto o una verdura di sua conoscenza esclamava convinta “Io sono come il Sole, io sono come il Sole, guardatemi, guardatemi, sono come il Sole!!”…

Gli altri vegetali, stizziti e laboriosi, le rispondevano a tono “No Carotina Tina, tu non sei come il Sole. Il Sole si sveglia ed è rosso, poi cambia colore ogni istante, dal giallo passa al rosa, all’arancione e poi torna rosso prima di andare a dormire. Mentre tu, Carotina Tina, sei sempre arancione, e solo arancione, come tutte le altre carote”.

Per Carotina Tina questa cosa di non essere come il Sole divenne una specie di malattia.

Sua madre era preoccupata, perché Carotina, oltre a non aiutarla, iniziò a prendere la scuola con disinteresse estremo, ed era sempre esclusa – o meglio si auto-escludeva –  dai momenti di gioco con le altre verdurine, un tempo sue amiche.

Con il tempo tutti lì a Veggylandia smisero di cercarla: non era simpatica a nessuno e sembrava non importarle affatto di questo isolamento.

Carotina Tina però, in realtà, non era felice, perché lo vedeva bene da sola di non essere come il Sole. Quindi un giorno andò da sua madre e le disse

“Mamma, mamma ho un graaaande problema!”

“Sentiamo Tina, quale sarebbe questo graaande problema?”

“Mamma, io non sono come il Sole!”

“Ma tu sei una carota!”

“Lo so, ma io devo, DEVO essere come il Sole, io amo troppo il Sole”.

Alla fine sua madre, che non ne poteva più di questa nenia, decise di aiutarla.

“Carotina, vai nella foresta e cerca lo gnomo Iridello, esponigli il tuo problema, lui potrà aiutarti…”

E così Tina andò nel bosco, e al cospetto della Grande Quercia, rinomata magica dimora degli gnomi, iniziò ad urlare

“GNOOOOMO IRIDEEEEELLOOOO!!! GNOOOOOMO IRIDEEEEELLOOOOOOO!!!”

Lo gnomo, assonnato, usci da un piccolo foro nella corteccia.

Si capiva subito che era lo Gnomo dei Colori. Il suo cappellino era a righe rosa, gialle, celesti, verdi e arancioni, e così i suoi pantaloni, la sua giacchina e le sue pantofoline. In più brillava molto, perché lo si sapesse fin dal primo sguardo: quello gnomo era un essere più che magico.

Carotina Tina nel vederlo ebbe una specie di sussulto. Quello gnomo era bellissimo e iridescente… quasi bello come il suo amato Sole.

“… Gnomo Iridello, piacere di conoscerti, sono Carotina Tina ed ho un graaande problema”.

Lo gnomo, che era stato pre-allertato, le rispose un po’ scettico…

“Sentiamo Carotina Tina, cosa è che ti turba, quel sarebbe questo graaande problema?”

“Io amo il Sole. Ma non sono come lui.”

“…proprio un graaande problema” disse con sarcasmo lo gnomo Iridello… ma poi vedendo Tina tanto desolata si rabbonì “… Carotina Tina, il Sole si sveglia la mattina che è rosso, durante il giorno, ogni istante, cambia colore assumendo tutte le cromie, che vanno dal giallo, al rosa, al bianco, e sì, anche l’arancione… ma le carote di quest’ultimo colore sono. E basta. Devi accettarlo.”

“Non posso, non capisci? Io lo amo. E nulla mi renderebbe felice, se non essere come lui”.

Fu da queste parole che allo Gnomo Iridello venne  in mente la risoluzione all’annoso problema della triste carota.

“Carotina Tina, tu dici che nulla ti potrebbe rendere altrettanto felice? Te ne dimostreró il contrario. Ascoltami bene, faremo un patto: per una settimana tu sarai disponibile e d’aiuto per tutte le altre verdure, e anche per la frutta. Aiuterai, ti interesserai, sarai gentile e sorridente. Se alla fine della settimana sarai stata così carina con gli altri come io mi aspetto, riceverai una grande sorpresa.”

Carotina non ci pensó su due volte, e appena tornata a Veggylandia inizió la sua missione, votandosi completamente ad una estrema gentilezza.

Si caricò in braccio la pesante spesa dei pomodori; aiutò la famiglia dei pisellini a tenere i piccoli, che era una famiglia assai numerosa; sistemò la staccionata nella fattoria in cui vivevano le zucchine, e poi studiò di buona lena, aiutò sua madre in cucina e sua sorella Carotina Nina con i compiti, e così via… ogni giorno di quella settimana.

Il tutto con un sorriso e senza alcun lamento.

In breve tutti si accorsero dell’incredibile cambiamento. Ne parlavano mentre facevano la spesa, o a ricreazione, all’ora della merenda e persino si interrompevano i giochi all’improvviso per commentare quell’incredibile cambiamento, in meglio. Da principio i veggylandiani, erano un po’ scettici, poi iniziarono a mostrarsi solo incuriositi… e alla fine non poterono fare a meno di invaghirsi della nuova versione, così socievole e simpatica, della solerte carota.

E lei, che nonostante la strana storia dell’amore esasperante per il Sole, di intelligenza era ben fornita, si accorse presto di tanta attenzione e di tanto affetto.

Tutti le divennero amici, e questo la rese felice come non era mai stata prima in vita sua. Talmente appagata dai tanti buoni sentimenti che le venivano rivolti, da sentire che nulla, proprio nulla nella vita fosse importante come dare. Lo Gnomo Iridello aveva ottenuto la sua dimostrazione… Non solo, la carota dimenticò del tutto il patto stipulato con lo gnomo, presa come era dalla nuova sensazione di benessere che le dava l’essere sinceramente amata.

Ma un patto è un patto. Finita la settimana Carotina si svegliò rossa e luminosa, e cambiò colore ogni istante della giornata, proprio come il Sole. Tutti se ne accorsero “Guardate, Carotina Tina è proprio come il Sole!”…

Erano felici per lei, anche se ormai non c’era più bisogno di quel sortilegio. Per lei erano diventate altre le cose importanti… Solo che lo Gnomo Iridello, che era anche un po’ artista, si era divertito a rivestire Carotina Tina di sì tanta bellezza esteriore, quanta ormai, e tutti lo potevano confermare, era custodita nel suo animo gentile.