Io e lei siamo in sintonia, non proprio come lei vorrebbe ma nelle modalità da me stabilite, consapevole che  le donne bisogna tenerle sempre un po’ in sospeso, sulla corda, che a mostrarsene troppo attratti si rischia di  ritrovarsi con quella corda al collo, o al dito, stretta come una vera nuziale. Io però questo rischio non lo corro perché apparteniamo a razze diverse, seppure come è nella natura congenita delle donne costantemente mi tenta con la trappola al miele delle seduzioni: attrattive (bocconcini, croccantini, snack gran gourmet), ammaliatrici (bacini, grattini, affettuosità a gogò, nomignoli strampalati sussurrati con voce da innamorata) corruttive (palline di ogni dimensione e colore, piccoli giochi felini, e le sue stesse mani). Adoro questo suo gran da fare esclusivamente per compiacermi, e così magnanimamente la illudo di esercitare un qualche potere, concedendomi al suo amore, ovviamente nei modi e nei momenti a me più consoni: reclamando, con insistenza, la sua attenzione, soprattutto quando è intenta al computer, sulla cui tastiera non disdegno esibirmi in una provocatoria passerella, con lei che a tutta prima mostra d’essere in collera per questa mia sfacciataggine e poi, invece, mi prende fra le  braccia e mi coccola, scusandosi perfino di quella sua troppo lunga distrazione nei miei confronti. Non ce la fa proprio ad essere arrabbiata con me. Anche quando è sul divano, intenta a leggere o guardare la tv, e allora io inizio a giocare coi suoi capelli, glieli ingarbuglio tirando via laccetti e mollettine, e lei  ride divertita, fiera che io sia così ardito e sicuro del mio appeal, da prendermi la temeraria confidenza di spettinarla senza tema di rappresaglia. Quando su quello stesso divano poi s’addormenta, mi acciambello su di lei e m’addormento anch’io, lasciandomi cullare dal ritmo del suo respiro e avvolgere dal calore del suo corpo che materno mi accoglie con una carezza amorevole e l’offerta di un lembo di coperta. Adoro questa nostra complicità anche se non glielo dirò mai, perché l’amore deve essere vissuto come una meravigliosa, e mai scontata conquista, da rinnovarsi con entusiasmo ad ogni risveglio e ad ogni bacio della buonanotte
Insegnare l’amore: è la missione che Dio ha affidato a noi gatti.