Autore: Roberto Petracca

Atlante

L’uomo era gigantesco e lo chiamarono Atlante. Ai negrieri venne naturale chiamarlo così anche perché lì lo scoprirono, in una zona tra le più impervie dell’intera catena nordafricana dell’Atlante, tra foreste e caverne. Quelli della compagnia negriera investirono una fortuna per poterlo catturare, nutrire e portare in America ma lo fecero a cuor leggero con la certezza che avrebbero decuplicato quella fortuna vendendo il fenomeno sul mercato degli schiavi. Di navi negriere capaci di trasportare Atlante in America non ce n’erano e, con i dollari nelle pupille, i negrieri modificarono l’intera poppa della nave negriera Hannibal eliminando vari comparti...

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Angiolina

Signori e Signori, ecco a voi una fiata. Tanti e tanti anni fa, vicino al mare dalle parti di Otranto c’era un lupo mannaro che si vestiva come gli uomini e che rapiva bambini e belle signorine. Viveva nella grande palude infestata dalle zanzare, dove nessuno andava a cuor leggero per dargli la caccia perché lì c’erano la malaria e la morte. E però vi dico che qualcuno coraggioso c’era e che nella palude ci viveva perché la palude era ricca: c’erano uccelli, pesci, volpi, lepri, lumache, cozze, granchi, anguille, alberi, legna, canne, paglie, boschi, mirtilli, more, erbe, spezie,...

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Una goccia d’amore

C'era una volta un colibrì che portava una goccia di rugiada sul petto e la portava per spegnere un incendio. Rimani allibito. Che inquietudine. Vorresti abbattere la povertà, l'infelicità, la guerra, l'incendio. Da bravo peccatore ti avvicini a Dio per emularlo, essere maestro, muovere montagne, vincere, esultare per la vittoria. Sei piccolo, inadeguato, ridicolo, non capisci, e rimani alla finestra a guardare e tentare di capire prima di muoverti, non capisci ed altro non puoi fare che sperare nella fortuna e sognare. Sognare, perché nel sogno sei nobile e fulgida fiamma visibile da Londra, Salamanca o l'Amba Aradam. Nel...

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Donato Greco

Donato Greco Sapevamo che Donato Greco amava raccontare storie ma di lui ci sembrava di non sapere altro. Era un tipo che si vedeva poco. Era vecchio ma aveva i capelli folti e neri. Indossava pantaloni neri, giacca nera e gilet nero anche d’estate. Cravatta nera, scarpe nere, calzini neri e grande cappello nero; di bianco aveva soltanto la camicia. Era un tipo funereo dal quale stare alla larga? No, anzi, ci attraeva. Appariva alto, massiccio e altero, un gigante austero e burbero che non rideva mai. Ci metteva paura? No, incuteva soggezione e rispetto, incuteva riverenza e qualche...

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Ci rimane la magia

Il vecchio raccontava. Parlava, parlava, parlava. La sorella del mio amico, sentendo come la serpentessa si disperò scoprendo la morte del suo amato serpente, esclamò: «Poverella!». Il vecchio fu assalito da un groppo in gola e per trovare un rimedio, smise di raccontare, si tolse il cappello con la mano sinistra, si passò la mano destra nei capelli guardando verso il cielo e la luce della luna si riflesse nei suoi occhi umidi. «Siiilenzio!» tuonò. Si udì il frinire dei grilli e un remoto latrato di cani. «Oh, dunque,» riprese «la serpentessa… la serpentessa chiese il perché di quella...

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23 minutes ago
Writer Monkey

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Quindi: vivi come credi.
Fai cosa ti dice il cuore: La vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali.
Quindi: canta, ridi, balla, ama e vivi intensamente ogni momento della tua vita, prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi.
- Charlie Chaplin
... Vedi altroVedi meno

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