Autore: Gabriella Truzzi

TUTTI AL MARE…

“Tutti al mare, tutti al mare, a mostrar le chiappe chiare…” … cantava un tempo Gabriella Ferri. La ricordo bene, eccome. Questo suo brano estivo era assurto a simbolo dell’estate vacanziera italica e ora mi sovvengono immagini sbiadite in bianconero di famiglie intere stipate sulla Seicento, valigie di cartone ben assicurate da robuste cinghie elastiche sul tettuccio dell’auto, cestini di vimini colmi di cibarie di varia natura per rifocillare gli stomaci durante il lungo viaggio verso “il mare”, e poco importa se il “lungo viaggio” da affrontare era magari di solo qualche decina di chilometri più in là… Niente climatizzatore, all’epoca, sull’auto. In compenso, finestrini abbassati, folate di aria caldo-umida nell’abitacolo, visi imperlati di minuscole goccioline di sudore, fischiettii e canti familiari a squarciagola, quasi in un delirio collettivo da sindrome vacanziera della quale, però, nessuno si preoccupava più di tanto. Anzi, era la benvenuta! Dopo un intero anno trascorso a sgobbare, il rito del viaggio verso il mare assumeva un carattere finalmente liberatorio per cui tutto era ammesso. Persino i conati di vomito dei pargoli sui sedili posteriori, eccitati dalla tanto attesa novità quanto malauguratamente deboli di stomaco ad ogni curva appena più accentuata del solito. Tutto, però, veniva stoicamente tollerato con benevola comprensione, persino dal capofamiglia alla guida, ché tanto, si sa, si stava finalmente andando “in vacanza”! Ecco, a questo pensavo poco fa. Qui, su questa...

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L’INCANTO

Dopo tutta la pioggia di ieri, oggi ho pensato di fare un giretto nei boschi di casa, si sa mai che trovassi dei funghi, mia passione… Macché! Il tempo di arrivare in loco, scendere dall’auto ed addentrarmi nella verde selva ed ecco che giganteschi nuvoloni grigi carichi di pioggia hanno ben deciso di scaricare il loro liquido contenuto tutti insieme in una volta! Così, di botto, eccoti il diluvio universale fiondarsi sulle cime degli abeti e sulla sottoscritta, miseramente costretta a far repentino ritorno al riparo, nell’abitacolo dell’auto, mentre fuori si scatenava il finimondo! Di funghi, ahimè, manco l’ombra....

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USTIONE DI TERZO GRADO

Brucia questo sole sulla pelle. Brucia. Ora so. Grata lo accolsi In albe limpide di giugno quando brezze foriere di frescure lievi delicate mi accarezzavano gli occhi fessure sottili ancora gonfie dal breve sonno. Brucia questo sole sulla pelle. Brucia Ora so. Incredula lo ascoltai penetrarmi le viscere annidarsi nelle pieghe di un’anima in sé raccolta immemore del tempo. Ormai andato. Inutile fu l’ansia spontanea per una speranza nuova.. Mi lasciai travolgere. Brucia Questo sole sulla pelle. Brucia Ora so. La sera sopraggiunse frettolosa troppo presto. E a nulla valsero i suoi tiepidi respiri i suoi aliti di vento...

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THE SOUND OF SILENCE

“Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche.” (Jean-Paul Sartre) Penso che ognuno di noi abbia le proprie esperienze in tal senso, no? E anch’io, oggi ancora di più, ho le mie ragioni per affermarlo. Ci sono silenzi che te le urlano in faccia, le risposte che forse attendevi. E allora è giusto, è sacrosanto, è doveroso “volersi bene”, più del solito, o imparare a farlo, anche se può costare. Perché non c’è silenzio che possa farci più male di quello che, a volte, ci ostiniamo ad autoinfliggere, custodire e procrastinare nel tempo dentro Noi Stessi, pur nella sua consapevolezza....

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PALERMO, la douce…

Cassate, signori, cassate! Vere cassate siciliane, di tutte le misure, per tutti i palati, caldamente raccomandate per ogni circonferenza di vita (intesa come perimetro addominale, ovviamente, non certo come percorso circolare di nostra esistenza…). Circonferenza, che altrettanto sicuramente provvederà ad ampliarsi, e neppure tanto lentamente, dopo che le avrete degustate con sommo piacere e voluttà! Ma che ci vuoi fa’… Mica si può rinunciare sempre a tutto, no? Già si rinuncia ad altri piaceri, almeno lasciateci quelli di gola! E la gola, ahimè, è un mio punto debole, soprattutto se si parla di dolci… Ora che sono “rientrata nei...

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PALERMO, un cuore grande

PALERMO Un cuore grande. Ci eravamo alzate di buon’ora, quella mattina, più del solito. Due gennaio. Un martedì. Ci attendeva un’altra lunga giornata di visite, chilometri e chilometri macinati ogni giorno rigorosamente a piedi, scarpe comode e via. Il programma prevedeva la visita al Palazzo Reale, o dei Normanni, imperdibile sosta alla Cappella Palatina e infine, dopo un’ulteriore lunga camminata, un salto anche alle Catacombe, in periferia. C’era la fila fuori da Palazzo Reale, anche se erano solo le dieci di mattina, e tutti disciplinatamente in attesa di arrivare alla cassa, acquistare il ticket ed entrare a visitare quel...

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2 days ago
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Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Quindi: vivi come credi.
Fai cosa ti dice il cuore: La vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali.
Quindi: canta, ridi, balla, ama e vivi intensamente ogni momento della tua vita, prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi.
- Charlie Chaplin
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