Autore: Angelo Fabbri

Interiorizzo

«Sai, ho un problema…» «Soltanto uno?» Lo guardo negli occhi. Cerco di capire se dice sul serio o fa del sarcasmo. «Cosa vorresti dire?» gli chiedo. Lui ricambia lo sguardo. I suoi occhi sono freddi come il ghiaccio, ma sono sempre stati così. «Soltanto che se credi di avere solo un problema vuol dire che sei veramente rincoglionito.» «Ma mi vuoi ascoltare o no?» Alza le spalle, lo interpreto come un ’sì’. D’altronde ho bisogno di parlare. «Il mio problema, il mio problema principale» mi correggo, «è che mi manca la sua voce…» Lui non ribatte, lo prendo per...

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Mai visti né conosciuti

La stanza era nuda, solo una scrivania di formica con una poltroncina e una sedia di plastica davanti. L’illuminazione era costituita da una paralume spoglio, una lampada al neon che proiettava una luce fredda, cattiva, sulle pareti smaltate di azzurro pallido. Come negli ospedali, l’angolo inferiore dei muri era connesso al pavimento di linoleuum da una rifinitura arrotondata, per consentire una pulizia più accurata. Non c’erano finestre. «Forse lei non ha ben presente la sua posizione», disse il commissario, fingendo di leggere l’incartamento. Di fronte a lui era seduto l’imputato, composto. Le mani erano bloccate dalle manette, ma il...

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Ho amato troppo

Ascolta anche l’audioracconto interpretato da Andrea di Vincenzio di Cantine Teatrali: «… Sì, la mia colpa è stata quella di aver amato troppo…». Rovesciò la testa e si distese supina sul divano. Un accesso di tosse la costrinse a raddrizzarsi. Pensai che stesse per vomitare e feci un passo indietro, ma si coricò di nuovo, ridendo. «Sei ubriaca, baby» le dissi. «Lascia che mi ubriachi! Credi che non sappia cosa sei venuto a fare? E la mia colpa è stata…» «…Quella di amare troppo, lo so» completai la frase per lei. «Di cosa ti lamenti? Ti sto facilitando il...

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La falena del destino

Aprii la porta e feci un passo nella stanza. «Ma Chris, che cazzo…!» Il ragazzo mi guardò smarrito, inginocchiato a fianco del cadavere, le mani lorde di sangue. Un lungo palo di legno spuntava dalla cassa toracica sfondata del morto, come l’asta di una bandiera. «Cosa è successo? Chi è questa persona?» Chris ritrovò un minimo di lucidità. Si guardò le mani, poi alzò gli occhi verso di me. Due profonde occhiaie eano stampate sul suo viso, in una maschera grottesca «È una storia lunga , Jade. Se te la raccontassi non mi crederesti mai.» Guardai il morto, supino...

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Volevamo soltanto vivere

Ci fermammo a Stalingrado. Non avrei mai creduto che le nostre divisioni, coi loro invincibili Panzer e il loro perfetto addestramento, si sarebbero impantanate in una Rattenkrieg nelle rovine della città, senza riuscire a ricacciare i sovietici nel Volga. Eppure eravamo lì, a combattere casa per casa contro un esercito di fantasmi che appariva soprattutto di notte e colpiva per poi subito fuggire. Non si dormiva mai, e presto capimmo che  l’inverno ci avrebbe sorpresi ancora dentro la città. Il terribile inverno russo. Ma eravamo fiduciosi: il generale Paulus non aveva dubbi sulla vittoria finale, e anche il Fuhrer...

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Dignità?

Dignità? «L’ultima volta che ho visto la luce del sole è stato quando mi hanno portato su per interrogarmi, ancora. Proveniva da una piccola finestra del corridoio, protetta da una grata, come se qualcuno potesse fuggire da quella apertura da cui non sarebbe passato neanche un gatto. Mi sono fermato un attimo a guardarla, quasi stupito, prima che uno dei poliziotti mi spingesse brutalmente in avanti. La stanza non aveva finestre: come al solito c’era un uomo seduto dall’altra parte del tavolo e un registratore. Questa volta non mi hanno picchiato, forse non era necessario…» S. posò la penna...

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Quelli di Writer Monkey su Facebook

1 day ago
Writer Monkey

Ci vediamo domani❤️ ... Vedi altroVedi meno

Ci vediamo domani❤️
3 days ago
Writer Monkey

Sono passati i giorni che aspettavamo da un po’. Quelli che ti fanno dire: adesso per un po’ me ne sto tranquilla!Domenica 13, seconda giornata a Cantine Teatrali, abbiamo rimesso in scena Cercando Monica Amando. E chi l’ha vista anche a Teatro Trastevere, per le prime date, ci dice che la nostra Monica sta crescendo. Agostino Franchi ha lavorato sulla memoria con tutti, in particolare con Paola Calizza (che di suo ce l’ha portentosa e ha interpretato Monica a teatro per la prima volta risultando convincente e autentica). L’aggiunta di Giorgiana Moruzzi, invece, ci ha permesso di rendere alcuni momenti più esterni, onirici, degli incisi, proprio come sono stati concepiti nel testo.È una architettua complessa, che richiede un certo tempo per maturare. Un progetto ambizioso, che ho elaborato sulla carta senza rendermi conto di quanto lo fosse, ambizioso.Agostino lo sta perfezionando di volta in volta, con il poco tempo a disposizione, con le mille difficoltà del caso… provare tutti insieme è praticamente stato impossibile. E allora tutti ci hanno dato dentro a coppie, singolarmente, per ottenere la magia finale. Per la prima volta in scena la mia nuova Aisha, Paola Castellano dei Policantus, che ha cantato la prima canzone che abbia scritto in vita mia. Una marea di prime volte… in una sola giornata.Avrei voluto la sala piena. Per gli interpreti, per Fabio falaguasta e Alessandro Vecchia che hanno suonato la loro bellissima musica originale.Il mio rammarico è questo. Non riuscire a tramettere che questa dedizione avrebbe meritato attenzione. Mezza sala non mi va giù, pure col derby. Non mi va giù per loro.Un grande regalo mi è stato fatto nel pomeriggio. Figlie di Medusa è un progetto da far crescere e maturare, con il meraviglioso contributo musicale di Anna Boccolini e Barbara Sperduti, potentissime insieme.Grazie a tutti gli interpreti per aver dato vita ai mie testi e a quelli di Paola Camusi e a CREI @interpretilis per l’interpretariato LIS. È stato un momento bellissimo.Grazie Nicoletta Nicolai, Agostino Franchi, Pino Chisari, Andrea Vasone, Giorgiana Moruzzi, Maria Pia Tanturli. Grazie poi, come sempre, a Faby e Anto ❤️ E agli artisti della mostra!! @fanpiùattivi ... Vedi altroVedi meno

3 days ago
Writer Monkey

Sono passati i giorni che aspettavamo da un po’. Quelli che ti fanno dire: adesso per un po’ me ne sto tranquilla!
Domenica 13, seconda giornata a Cantine Teatrali, abbiamo rimesso in scena Cercando Monica Amando. E chi l’ha vista anche a Teatro Trastevere, per le prime date, ci dice che la nostra Monica sta crescendo. Agostino Franchi ha lavorato sulla memoria con tutti, in particolare con Paola Calizza (che di suo ce l’ha portentosa e ha interpretato Monica a teatro per la prima volta risultando convincente e autentica). L’aggiunta di Giorgiana Moruzzi, invece, ci ha permesso di rendere alcuni momenti più esterni, onirici, degli incisi, proprio come sono stati concepiti nel testo.
È una architettua complessa, che richiede un certo tempo per maturare. Un progetto ambizioso, che ho elaborato sulla carta senza rendermi conto di quanto lo fosse, ambizioso.
Agostino lo sta perfezionando di volta in volta, con il poco tempo a disposizione, con le mille difficoltà del caso… provare tutti insieme è praticamente stato impossibile. E allora tutti ci hanno dato dentro a coppie, singolarmente, per ottenere la magia finale. Per la prima volta in scena la mia nuova Aisha, Paola Castellano dei Policantus, che ha cantato la prima canzone che abbia scritto in vita mia. Una marea di prime volte… in una sola giornata.
Avrei voluto la sala piena. Per gli interpreti, per Fabio falaguasta e Alessandro Vecchia che hanno suonato la loro bellissima musica originale.
Il mio rammarico è questo. Non riuscire a tramettere che questa dedizione avrebbe meritato attenzione. Mezza sala non mi va giù, pure col derby. Non mi va giù per loro.
Un grande regalo mi è stato fatto nel pomeriggio. Figlie di Medusa è un progetto da far crescere e maturare, con il meraviglioso contributo musicale di Anna Boccolini e Barbara Sperduti, potentissime insieme.
Grazie a tutti gli interpreti per aver dato vita ai mie testi e a quelli di Paola Camusi e a CREI @interpretilis per l’interpretariato LIS. È stato un momento bellissimo.
Grazie Nicoletta Nicolai, Agostino Franchi, Pino Chisari, Andrea Vasone, Giorgiana Moruzzi, Maria Pia Tanturli. Grazie poi, come sempre, a Faby e Anto ❤️ E agli artisti della mostra!!
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