Un tempo, poter mangiare quel cibo era un privilegio e, chi poteva, ci si tuffava voracemente a divorarlo.
Già 50 anni
fa andava meglio: tiravano tranci di ossa e carne dura e cruda però se avevi denti forti e stomaco da struzzo, sopravvivevi. Numerosi, infatti, erano i decessi e gli abbandoni.
Arrivò finalmente il giorno in cui dissero che tutti dovevano giustamente poter mangiare.
I denti, però, prevalentemente da erbivori
e non allenati a masticare quel cibo davano molti dolori per cui fu necessario passare alle bistecche in cui l’osso fosse quindi ben chiaro ed individuabile onde evitare spiacevoli sorprese. Ma, nonostante ciò, qualche gengiva sanguinava ancora ed allora ecco arrivare in tavola porzioni di spezzatino sempre più tenero e selezionato.
Con il tempo la dentizione , messa
sempre meno alla prova, diventò per quasi tutti rada e fragile, i canini piatti, gli incisivi dondolanti.
Allora si servì carne macinata in tutte le salse per stimolare, invogliare fragili stomaci sempre più inappetenti.
I cuochi divennero clowns per rallegrare il convivio,
furono preparati menu personalizzati per andare incontro a tutti i palati … finché non fu necessario imboccare le bocche restie con morbidi omogeneizzati…
Di recente ho visto somministrare flebo da infermieri spauriti perché si rischia seriamente che arrivi qualche genitore con la pistola.

Foto reperita in Internet