Sono tornata spesso nei miei post sul tema dell’ “apparire” e di quanto rilievo si dia, oggi, a questo argomento.
Meriterebbe riflessione, discussione, confronto, condivisione o anche conflitto, purché se ne parlasse.
Invece, il più delle volte, lo stimolo a prender posizione, a parlarne, a discuterne, cade nel vuoto. Magari non per mancanza di interesse, quanto per una sorta di pigrizia, di indolenza, o anche di indifferenza.
Chi me lo fa fare, dirà più d’uno, di scervellarmi su simili tematiche la cui risoluzione, comunque, non dipende in ogni caso da me?
Meglio considerare Facebook unicamente come piattaforma virtuale leggera e volatile, sulla quale postare al massimo foto di felini domestici o succulenti cibarie, no???
De gustibus.
Ma non solo!
La maggior parte delle persone, qui dentro, non ha la minima intenzione (né la capacità, aggiungerei…) di confrontarsi con temi “seri” che richiedano riflessione, introspezione, analisi e confronto reciproci.
Io appartengo alla categoria di quelli che, comunque, ci provano.
Ben sapendo che saranno ben pochi quelli che “risponderanno”, ma non mi importa.
L’essere me stessa e la coerenza personale verso questo postulato è per me fondamentale e sicuramente più importante di qualsiasi “like”, da chiunque esso provenga.