…ed arrivò il giorno in cui Maria Maddalena raccolse i lunghi capelli in uno chignon e nascose gli occhi, arrossati dalle lacrime, dietro impenetrabili occhiali scuri.
Mai più avrebbe pianto per un uomo.
Gesù, consumato dall’agonia, era appena spirato.
Cioè, così aveva fatto credere.
In realtà di li a poco sarebbe risorto.
E la storia si sarebbe ripetuta.
Un estenuante dejà vu.
Quando avrebbe di nuovo riaperto gli occhi, per dar vita al ripetersi degli eventi, lei sarebbe stata già molto lontana.
A lui aveva dato non una, ma tutte le sue possibili vite.
Ed ogni volta l’epilogo era sempre lo stesso.
Dolore. Morte. Strazio. Lacrime.
Basta. Basta.
Che incasinasse un’altra, stavolta.
Accorciò, con uno strappo deciso, la veste.
Le ginocchia erano arrossate. E graffiate.
Per il troppo tempo passato sull’inginocchiatoio.
E, per quelle ultime ore, prostrata ai piedi della croce.
Le riusciva sempre più difficile capire quell’uomo ostinato.
Orgoglioso.
Irriducibile.

Avevo ragione io.
Ma, come sempre, non hai voluto ascoltare.
E guarda cos’è accaduto.
Ma stavolta, quando riaprirai gli occhi, io non ci sarò.
I tuoi miracoli non m’incantano più.
Sono diventata atea.