Il successo era arrivato all’improvviso, tanto che Hillary, che davanti al mondo dissimulava il suo imbarazzo assumendo un’aria serena se non spavalda, in realtà per superare le ripetute sfide che incontri con la stampa e comparsate nei talk show le imponevano, doveva appoggiarsi ad un manipolo di coach, che riempivano il suo tempo già esiguo con esercizi di auto-determinazione acrobatica, sedute di psicanalisi laterale carpiata, yoga terapeutico in criogenesi, ore immersa nelle più incredibili applicazioni di realtà virtuale per esercitarsi in performance di public speaking davanti a platee insolite: non erano mancati marziani, folletti del cuore e tutte le bad girl di Miggy Gianis (spesso la sua integerrima insegnante era Irina Minutova, nota ai più come la russa dagli occhi di diamante, o anche con l’appellativo “L’Estrema Sintesi”) e soprattutto le famigerate passeggiate nel parco vestita di tutto punto, per portare a spasso i suoi due alani, ovviamente indossando un paio di Patty Mandy tacco 13 e trasportando l’opera omnia della Signora del Thriller, Milita Garcia, aka “Dark Limits” in segno di ossequio. Perché Hillary Augustin non dimenticava mai, per nessuna ragione, gli amici, e Milita era stata una delle autrici che avevano segnato la sua fortuna, vuoi per il suo stesso talento, vuoi per la grande capacità che da sempre aveva mostrato nel procacciarne di nuovi.
E non dimentichiamolo, se non fosse stato per lei non avrebbe mai avuto l’opportunità di indossare quegli splendidi abiti formati Patty Mandy, che con il tempo stavano diventando una specie di droga…
Certo lo stress era davvero alto, ma andava gestito ad ogni costo. Per fortuna non mancavano gli amici, come Faber Paradise, o come l’infaticabile Lawrence Center.
Purtroppo neanche quelli falsi, coloro che, visto il conto milionario della WM, si erano avvicinati o riavvicinati con l’unico scopo di approfittare di questa debolezza.
Tra questi un ritorno in particolare rischiò di far vacillare quell’equilibrio conquistato con immensa fatica: una donna spietata, meschina e subdola, Mallory.
Dopo ben dieci anni di eclisse era tornata al cospetto del boss, mostrandosi docile, pentita e melliflua come mai in vita sua.
Mallory Small Augustin era stata sin dalla nascita il lato oscuro di Hillary, la sua sorella gemella, a lei identica in tutto, se non fosse stato per quell’aria snob che ne forgiava l’espressione in un ghigno altezzoso e costantemente auto-celebrativo.
La prima ad incontrarla, scambiandola per “The boss”, perché della sua esistenza non aveva stranamente mai saputo – come tutti gli altri del resto – fu proprio Miggy Gianis, una delle tre affascinanti Direttrici Creative della WM, la geniale curatrice, in particolare, di tutte le pubblicazioni Fantasy, Erotiche ed Horror. Le opere che aveva firmato, nessuna esclusa, avevano conosciuto un successo planetario, con tanto di sequel e trasposizioni cinematografiche, e quelle incredibili di augmented reality.
Era stato Faber a presentare Miggy ad Hillary e tra le due, alla faccia di quel che si dice sulla rivalità femminile, era stato feeling a prima vista, tanto che Miggy era diventata depositaria dei segreti più intimi dell’imprenditrice… E chi non ne ha in fondo? Ma a certi livelli, certe notizie, se poste nelle mani e nel modo sbagliato, possono significare la rovina di ogni cosa. E quelle confidenze adesso, con l’arrivo di Mallory, erano in grave, gravissimo, pericolo.
Certo, Miggy trovò strano che Cagliostro, detto “Il Mago” per la sua incredibile capacità di rendersi invisibile, l’intelligentissimo persiano dal manto di brace che la seguiva in ogni dove, pur palesandosi solo quando ciò conveniva, rizzasse i peli davanti alla sua amica, che ormai aveva imparato a considerare di casa… Quello era stato un messaggio inequivocabile, ma come avrebbe potuto sapere, Miggy, di trovarsi vittima di un così arguto inganno?