UNA NOTTE AL CIMITERO

Bill era uno sbruffone, si divertiva raccontando agli amici improbabili avventure dove lui faceva sempre la parte del leone, quando beveva un bicchiere di troppo la sua fantasia non aveva limiti.
«Un giorno, amici miei, mi sono ritrovato con una pistola puntata alla tempia da due delinquenti che volevano derubarmi. Io, senza pensarci due volte, mi sono scagliato su di loro, li ho disarmati e tramortiti! Ahahah! Perché ricordatevi che Bill cuore di ghiaccio, non ha paura di nessuno»
Gli amici fingevano di credergli e lo facevano bere apposta per ridere delle sue avventure fantasiose.
Una sera, al bar, uno di loro lo provocò:
«Scommetto che non sei coraggioso come dici, caro Bill, non avresti neanche il coraggio di stare da solo in un cimitero di giorno ahahahah».
Tutti risero di gusto, Bill, già brillo, disse gonfiando il petto:
«Ah sì? Ridete?Ve lo farò vedere io chi è Bill Gordon, accetto la scommessa, starò al cimitero da solo…ma di notte!!!»
Uno di loro raccolse i soldi delle scommesse, poi stabilirono le regole della prova.
«Ok Bill, domani sera alle 21,30 entrerai nel cimitero, ne uscirai al mattino quando il custode verrà ad aprire. Potrai girare fra le tombe oppure stare seduto, ma non dovrai mai tentare di uscire, altrimenti perderai la scommessa».
«D’accordo – disse Bill – a domani sera»

Puntuali, la sera dopo si trovarono tutti davanti al cimitero, era già buio, solo la luna dava un po’ di chiarore.  Gli fecero scavalcare il muro e lo salutarono. «Domani all’orario di apertura verremo a controllare se ce l’hai fatta» – dissero gli amici.

Rimasto solo, Bill si organizzò. Aveva portato una sedia, tre panini sostanziosi, sigarette e soprattutto un fiasco di vino. – quei buffoni credono che io abbia paura – pensava – che idioti!
Piazzò la sedia vicino a una tomba, scartò il panino mangiandolo avidamente, bagnandolo con generosi sorsi di vino, poi fumò una sigaretta e cominciò a girare per il cimitero.
Improvvisamente si accorse di non essere solo, un vecchio camminava verso di lui, magro e malvestito. Un barbone – pensò Bill. Il vecchio parlò:
«Per favore buon uomo, dammi da mangiare e da bere, ti ricompenserò».
«Che diavolo ci fai al cimitero vecchio! Come sei entrato? Vattene che devo vincere una scommessa!»
Il vecchio si allontanò tristemente, Bill continuò a camminare bevendo e fumando.
Faceva molto freddo quella notte, si pentì di non essersi coperto abbastanza.
«Scusi signore!»
Bill si sentì agghiacciare, la voce era dietro di lui.
«Chi sei! Mi hai fatto spaventare!» Era un giovane di bell’aspetto.
«Sono un accompagnatore di anime» disse.
«Cosa? Ma sei pazzo? Vattene!»
«Sono qui per aiutarti – disse il giovane sorridendo  -hai bisogno di me».
«Ehi amico, non dire idiozie, io sono vivo e vegeto, sto solo facendo una scommessa, lasciami in pace!»
Il giovane continuò:
«Guarda il cielo, cosa vedi?»
«La luna e le stelle, e fa un freddo dell’accidente!»
«Guarda meglio»
Bill guardò il cielo, che parve ingrandirsi come azionato da uno zoom, e vide.
«Ma… sono candele!» esclamò.
«Si Bill, miliardi di candele»
«Ma non sono tutte uguali, alcune corte altre lunghe, alcune spente» disse ancora Bill.
«Sì, sono le vite di tutti gli esseri umani, quelle lunghe sono vite appena iniziate, quelle più corte sono le vite di chi ha già vissuto una parte del tempo concessogli, quelle spente sono ormai giunte al termine, ed io le dovrò accompagnare a destinazione».
«Oh, ma è incredibile… ma… c’è anche la mia candela?»
«Certo Bill»
«Voglio vederla»
«Ne sei certo? Di solito gli uomini hanno paura di sapere quando finirà la loro vita»
«Io non ho paura! Voglio sapere, voglio sapere assolutamente»
«Come vuoi Bill» disse il giovane.
Un fascio di luce illuminò un punto nel cielo.
«Eccola, è quella»
«Cosa??? Ma è cortissima…si sta spegnendo…si sta spegnendo…»
«Si Bill, io sono qui per te»
«Noooooo! Non farla spegnere, non voglio morire, non voglio…»
Gli amici lo trovarono il mattino seguente, accovacciato su una tomba con la foto di un vecchio dallo sguardo triste, accanto aveva un fiasco di vino vuoto e un panino quasi intatto.
Il medico stabilì che era morto per una congestione.