Roberto era un giovane palermitano, specializzato nel campo dell’informatica.
Era venuto al Nord per una serie di colloqui di lavoro: era stufo di vivere in una città degradata dove mafia e politici corrotti la facevano da padroni.
Si era rassegnato ad abbandonare la sua terra, la sua famiglia e gli amici.
Aveva avuto qualche buona offerta di lavoro ed ora stava tornando a Palermo col traghetto che partiva da Genova.
Mentre stava messaggiando col telefonino vide un libro sul tavolino davanti a lui.
Lo aveva scambiato per un depliant, lo aprì e trovò il foglietto delle istruzioni : lui conosceva il Book Crossing e si sorprese che funzionasse davvero.
Decise di portarselo sulla nave: il viaggio era noioso e lungo e così ebbe modo di leggerlo tutto e di meditarci sopra.
La nave arrivò a Palermo, la città che una volta era chiamata la Conca d’oro per il colore delle arance che vi crescevano in gran quantità.
Ora era una conca di cemento!
Roberto tornò a casa, era evasivo con i genitori che lo tormentavano con mille domande sul viaggio, sui colloqui.
Aveva voglia di star solo, si rifugiò in camera sua a riflettere.
Il messaggio che gli era arrivato dalla storia di Ezèard Bouffier lo aveva cambiato.
Perché doveva abbandonare tutto, darla vinta a quelli che avevano rovinato la sua terra.
Tanti erano i giovani che si impegnavano per salvarla, per ridarle quella dignità che si meritava.
Certi suoi amici si erano iscritti all’associazione di Don Ciotti: Libera.
Facevano molto per questa causa: coltivavano i terreni sequestrati,vendevano i prodotti, fondavano cooperative e soprattutto lottavano per la giustizia.
Avrebbe potuto cominciare da lì la sua battaglia personale: era giovane e aveva il dovere di fare qualcosa per cambiare le cose, per i figli che avrebbe avuto e per se stesso.
A cena disse ai genitori che il Nord non gli era piaciuto e aveva deciso di rimanere a Palermo.
Registrò sul sito del Book Crossing il ritrovamento del libro e un commento, così la vecchia signora genovese seppe che il suo libricino era arrivato in Sicilia.
Roberto era appassionato di cinema e frequentava un Cineclub dove in quei giorni davano una retrospettiva di Truffaut.
Gli sembrò il luogo adatto per lasciare il libro e così fece la sera che andò a vedere uno degli ultimi film del grande regista: “La signora della porta accanto”.
Anche Laura, maestra quarantenne di Palermo, quella sera andò al Cinema.
Era arrivata in ritardo e trovò la sala talmente affollata che temeva di non trovare posto.
Nell’oscurità intravide una poltroncina libera, si avvicinò e vide che sopra c’era un libro, le persone forse avevano pensato che quel posto fosse occupato, lei lo prese, si sedette e il film cominciò.
Nell’intervallo, quando si accesero le luci, trovò il foglietto del Book Crossing e tutta contenta dell’inaspettato regalo, decise di tenerselo.
Laura insegnava ai bambini di una quarta elementare in un paesino in collina vicino a Palermo; era una brava maestra e si dedicava quasi esclusivamente al suo lavoro.
Un pomeriggio che era libera dai soliti impegni, lesse il racconto di Jean Giono e decise che era adatto per farne materia di studio,
Gli alunni, a turno, lessero alcune pagine, ultimato il racconto fecero un riassunto e lo arricchirono con dei disegni.
Chi disegnò il bosco, chi il pastore, chi il cane o le pecore.
C’era tanto materiale su cui lavorare per la classe: l’amore per la natura , il lavoro, gli animali.
I bambini erano molto recettivi, capirono la lezione che la maestra aveva voluto dare e tutti insieme decisero di procurarsi ciascuno una piantina e, in una bella mattinata di sole, fecero una gita sulla collina.
Ognuno fece un buchetto nel terreno, mise a dimora la sua piantina, ricoprì il tutto con attenzione e orgoglio.
I bambini promisero che avrebbero avuto cura del proprio rametto finchè questo sarebbe diventato un albero.
Avevano fatto come Ezèard Bouffier: creato un bosco!
Ora dovevano decidere dove lasciare il libro:lo fecero a malincuore ma visto che il libro doveva viaggiare, decise di portarlo alla Stazione Ferroviaria di Palermo.
Lo fece la maestra che, diligentemente, scrisse la loro esperienza sul sito Internet.
…CONTINUA…