C’era, poi, un paese davvero fortunato perché Madre Natura l’aveva benedetto ad ampie mani.

In quella fertile terra, la produzione prevalente era quella del Solanum Lycopersicum,  semplicemente conosciuto come ‘pomodoro’. Da questo e da una particolare attitudine della popolazione, ebbe origine il nome di Tomatoland.

Da diverso tempo, il regno precedente s’era trasformato in una repubblica e le migliorate condizioni economiche raggiunte, insieme all’innalzamento del livello d’istruzione garantita a tutti, avevano prodotto progressi notevoli, prese di coscienza dei diritti basati sull’uguaglianza di tutti i cittadini.

Eh già! Però, per quanto riguardava i diritti tutti i cittadini  erano informati benissimo, mentre per quanto concerneva i doveri, si brancolava ancora a livello delle società delle caverne.

Infatti, sulla bandiera nazionale era riportato il motto in rima risalente agli albori della nazione, ai tempi degli avi degli avi… degli avi: ’Il mammut è mio e me lo pappo tutto io’.

Va da sé che una qualche forma di solidarietà era comunque diffusa, però solo a livello famigliare allo scopo di proteggere la prole e i propri anziani.

Questi ultimi, però, ad un certo punto venivano di solito collocati, volenti o nolenti, in una chiamiamola così… ‘retirement home’ mentre tutte le cure venivano invece  rivolte ai figli, nell’interesse dei quali il concetto di uguaglianza sociale si trasformava sempre in un’ uguaglianza un po’ più ampia rispetto a quella concedibile ai figli degli altri.

Insomma l’equa metà era posta al 90%, alla faccia di ogni fastidioso concetto matematico.

Per garantirsi quell’abbondante quid di ‘uguaglianza’ in più, erano nate alcune alleanze underground tra famiglie.

Alcune duravano giusto il tempo necessario al passaggio da una mano all’altra di una bustarella monetariamente ben farcita.

Altre alleanze che duravano di più nel tempo, erano tali da configurare una specie di super famiglia aggregativa, detta semplicemente Famiglia o meglio ancora Mafia. Ma non è di questo che intendo parlare.

E tutti gli altri giovani, figli di famiglie dalle buste vuote e senza parentele aggregate, si dovevano azzannare tra loro per spartire il residuo 10% di equità o, in alternativa, emigrare nei regni vicini a coltivare fagioli o piselli o tabacco.

Alcuni aedi con i loro canti avevano diffuso idee contagiose che avevano generato del fermento nella popolazione. Uno tra i tanti recitava:

“ … libertà è partecipazione.”

Poi c’era stato anche chi aveva solennemente affermato che “ uno vale uno” ottenendo per questa rivoluzionaria affermazione diversi prestigiosi riconoscimenti in ambiti accademici scientifici internazionali.

Ma nessuno si era preso la briga di chiarire la differenza tra uguaglianza ed equivalenza ( su cui sorvolo) e così… senza remora alcuna, ognuno pensava di aver capito tutto, di poter giudicare anche senza aver fatto in precedenza adeguate indagini, ricerche o approfondimenti sul tema.

Così eccoci dunque ai giorni nostri.

‘Fare il pomodoro’ è divenuta oramai una caratteristica comune a tutti i Tomatolandiani.

Ti va di presentarti alla diretta tv di Tomatoland Uno?

No problem: ci vai , ti siedi e parli. Avrai un Tg tutto per te; puoi raccontare della signora Rosa che scrolla la tovaglia dal balcone oppure della sora Camilla beccata in auto in piena performance con Romualdo il gagliardo o, se preferisci, affrontare tematiche più serie come le relazioni economiche tra Chinaland e Tomatoland.

Vuoi diventare Ministro della Passata Rustica?

Entri nell’ ufficio ministeriale prima del titolare e ti siedi sulla sua trono-poltrona, quindi inizi a inviare circolari, a proporre decreti… tanto nessuno ti dirà niente perché il pomodoro va dappertutto o quasi.

Fatto sta che ormai a Tomatoland regna sovrana l’improvvisazione. Capita spesso che una legge oggi approvata, domani venga abrogata o aggiustata quel tanto da renderla inutile, se non addirittura motivo di caos.

Non esiste più una classe docente professionale.

Ogni madre o padre o, se preferite, genitore uno o due che ne abbia voglia, può recarsi a scuola ed insegnare ciò che  lei o  lui non è riuscito a suo tempo ad imparare e per la qual cosa ha molto sofferto, tanto da portarne gravi e dolorose cicatrici nell’anima…

Negli ospedali, poi, i medici sono stati sostituiti da sciamani, gruppi di preghiera, truccatori cinematografici, cori gregoriani e prefiche.

Insomma un gran bailamme senza alcun controllo e senza speranza per il momento.

Tutto però potrebbe ritornare in ordine tra 3 o 4 o 5 anni, nei giorni detti del ‘Doppio Concentrato’ dedicati al ballo della…salsa.

In quei giorni, contrariamente alla loro natura, i cittadini si aggregheranno in scuole di ballo chiamate partiti quali ad esempio: Pachino, Roma , Canestrino… e si fronteggeranno ferocemente a pomodorate in faccia senza alcun riguardo.

Nella speranza che il risultato non sia uguale a quello ottenuto in precedenza quando, anziché ottenere un buon sugo, gira e rigira… è venuta  fuori la solita minestra.

Foto dal web.