Sorridi alla vita, ragazzo, piccolo uomo ferito e umiliato!

Sono arrivati in silenzio, all’improvviso, manco ti eri accorto di loro.

Erano in due, più grandi e più grossi di te.

E, mentre uno t’immobilizzava, l’altro ti ha martellato con una valanga di pugni, di calci, d’insulti e insieme ti hanno deriso.

Tu non ti sei neanche difeso, non potevi, e non hai chiesto aiuto!

Avevi la gola serrata da un nodo di rabbia, umiliazione e dolore che ti nascevano da dentro, ma non hai pianto.

Poi ti hanno lasciato per terra, così, come roba vecchia.

Tu li conosci, sono più grandi di te di almeno due anni e non riesci a capire il motivo di tanto accanimento e violenza.

Sei tornato a casa dolorante e in silenzio.

Tua madre, sai come sono le mamme che sentono e percepiscono tutto, ti ha chiesto:

“Cos’hai?”

Tu hai alzato le spalle, indifferente, da piccolo uomo “duro”:

“Niente”, hai risposto.

Ora, nel tuo letto, non puoi dormire. Ti fa male tutto il corpo ma ti duole molto di più il cuore umiliato.

Piccolo uomo ferito nell’anima, sorridi alla vita!

Alla fine ti decidi, chiami tua madre, che, come sempre, corre da te ogni volta che hai bisogno di aiuto.

E’ un po’ assonnata ma, premurosa, si china su di te e ti sfiora la fronte:

“Che c’è, piccolo, stai male?”

Le racconti il fattaccio e finalmente piangi, piangi tutta la tua umiliazione ed esterni la rabbia che ti sta soffocando.

Tua madre rimane allibita, costernata, incredula.

Ti tempesta di domande:
“Come mai?” “Avete litigato?” “Li hai provocati?”

Non ne conosci il motivo.

Lei ti rincuora e ti consola; ti fa comprendere che non sei tu il vigliacco ma loro; non sono stati capaci di affrontarti uno per volta e non ti hanno dato la possibilità di difenderti.

E, poi, perché?

Invidia? Gelosia? Prepotenza? Bullismo?

Per dimostrare quanto sono forti?

E chi lo sa!

Non credo che la forza sia questa, è soltanto inciviltà.

Ora sei tranquillo, sereno e finalmente riesci a dormire e, inconsapevole creatura, non sai che adesso sarà tua madre ad aver perso il sonno per vegliare su di te.

E tu, piccolo ma grande uomo ferito, non lasciare che nel tuo cuore alberghi il risentimento o la vendetta, mantienilo puro e sorridi alla vita e, con gli occhi innocenti dei tuoi tredici anni, guardala con fiducia e speranza.

Questa vita, che a volte è dura, crudele e ingiusta, sia per te, grande uomo del futuro, che hai sofferto ingiustamente, ricca di felicità e amore.