È un pomeriggio di metà autunno, oggi.
Uno di quei pomeriggi grigi, col cielo denso di nuvole e un vento già freddo che fa cadere e solleva in vortici scomposti le foglie ormai ingiallite.
L’eco delle campane della non lontana chiesa che suonano a morto mi ricordano che questa, adesso, è l’ora dei funerali, l’ora del commiato, l’ora in cui una volta di più si diventa consapevoli di quanto fugace sia il nostro passaggio su questa terra.
Ed osservo le foglie secche galleggiare sullo scuro specchio d’acqua dello stagno dietro casa, unica nota colorata di questo grigiore diffuso, qui intorno.
Soltanto i corvi si fanno sentire, gracchiando striduli nel silenzio ovattato di questo pomeriggio autunnale.
Un giorno, forse, anch’essi sapevano cantare…