Si comincia, noi contro voi. 4-3-3-speculare, tutta tattica, strategia, come una battaglia napoleonica, come una partita di Risiko.

Vestiamo d’azzurro, tutti e 11 della stessa età, stesso taglio di capelli, come la squadra della Wermacht che affronta i campioni Pelè, Bobby Moore, Ardiles e Stallone che para il rigore in “Fuga per la vittoria”, il film di John Houston che all’inizio degli anni 80’ fece urlare “Victoire” al pubblico del cinema come allo stadio. Tutti ebbri di passione, di gioia, di voglia di riscatto dopo un primo tempo terminato in svantaggio per 4-1 contro tutto e tutti.

Ed il giorno dopo nei campetti di periferia provavamo a fare la mitica rovesciata di Pelè che allo scadere regalava il 4-4 che era meglio di una vittoria da tre punti. La squadra dei prigionieri alleati gliela aveva fatta vedere a quella dei tedeschi e al loro arbitro venduto.

Poi la resistenza francese alla fine del film li faceva anche scappare ma per noi amanti del pallone il succo del film stava tutto in quella partita magistralmente girata.

Adesso siamo qui con la palla bianca sporca, stile calcio inglese dove piove sempre ed il campo è allentato ed alla fine i 22 escono infangati, feriti come gladiatori ma orgogliosi come eroi che non si danno mai per vinti.

Sento il rumore secco dei contrasti “o palla o gamba” perché come tutti sanno ”il calcio è un gioco maschio.”

Palla in tribuna, interventi a piedi uniti, urla, sudore e lacrime in una bolgia infernale.

Ogni gol subito è una mazzata che stenderebbe un toro.

Senza arbitro, niente regole. Anzi, una sola: vale tutto. Si arriva ai 10.

Pronto per la rivincita? Allora infila una moneta da 50 centesimi, tira la leva e senti le palline che arrivano rotolando.

Tirala al centro.

Giochiamo !