Ancora acchiappo, che credete, ancora acchiappo.

Sarà per l’occhio ceruleo, sarà per il mio portamento eretto e nobile… sarà per la dizione corretta, l’eloquio scorrevole ed ipnotizzante, ma acchiappo.

Basta che mi guardino un attimo in questi occhi innocenti, puri come diamanti e subito si fidano, accettano la mia vicinanza ed è in quel preciso momento che sfodero le armi pesanti e le colpisco nel loro punto più molle: l’istinto materno.

Eccomi al reparto latticini ed ecco una fascinosa signora. È proprio il tipo di donna che mi piace: piccolina, bionda, capelli a caschetto, elegante…

«Signora, mi scusi sa… ma mia moglie mi ha detto di comperare il latte di mandorla ma qui non ne vedo».

Mi guarda fisso un attimo, sembra quasi sorridere ma …perché non mi risponde?

«Non so se ha capito, bella signora, vorrei del latte di soia ma non ne trovo».

«Ma di soia o di mandorla?» mi fa lei.

È fatta, mi dico, stabilito il contatto.

«Oh mi scusi! Mi sono confuso mandorla, sì, mandorla. Ma sa, quando vedo una bella donna come lei, mi perdo, vado in confusione».

Funziona sempre, il cucciolo imbranato, il pulcino bagnato, l’uccellino caduto dal nido fanno strada nel loro cuore.

E allora pigolo leggermente: «Sa, mia moglie è una dittatrice e se mi sbaglio nel fare la spesa, inizia a fare uno di quei predicozzi… uh quanto la fa lunga!».

L’ho intenerita, lo vedo da come mi sorride.

«Qui non troverà né l’uno né l’altro».

«Oddio, ma dove allora? Sa, non conosco bene questo market…».

«Il latte di soia lo troverà vicino al latte a lunga conservazione e quello di mandorla nel reparto bibite».

Mi gratto il cranio per esprimere il mio totale disorientamento.

Sono solo un povero uomo perduto tra questi meandri alieni, hai recepito bella signora?,sto pensando mentre sfodero il mio sguardo più smarrito.

«Guardi, venga con me l’accompagno al reparto bibite».

«Lei è gentilissima! È proprio un angelo. Ma non avevo dubbi, una donna come lei deve per forza essere un angelo. Come si chiama?».

«Luisa».

«Ah, Luisa, io mi chiamo… mi chiamo Arturo».

«Ecco , questa marca le va bene?».

«Sì, grazie. Ma, mi dica Luisa, se domani mattina tornerò a fare spesa la troverò qui qualora avessi bisogno di un angelo che mi aiuti? Le vorrei offrire un caffè».

La osservo, tentenna un po’ poi mi sorride. È fatta.

« Vengo a fare spesa solo di mercoledì e sabato ma, se ci rivedremo, volentieri».

«Bene! Allora a mercoledì», le dico mentre dentro di me esulto.

Sono davvero forte, non fallisco mai. Forse con Luisa chissà… oggi mi sento davvero felice e leggero. È proprio una stupenda giornata, questa, mi pare quasi d’avere venti anni.

 

 

«Ciao Rita!».

«Ohi, Luisa, sempre qua ci incontriamo…».

«Be’ nei giorni di sconto delle Volpi Grigie conviene. Come va?».

«Il solito, lo sai. Con mio marito la cosa è sempre più pesante… ».

«Ma lo state curando?».

«Certamente. Ma sai, il peggioramento è progressivo. I dottori, come già ti ho detto, consigliano una vita attiva, quanto più normale e piena di stimoli. E così non lo lascio mai solo e lo porto con me».

« Già, ho visto»

«Stavolta cosa ha messo nel carrello?».

«Latte di mandorla».

«E meno male! L’altra volta, ricordi, ha preso mezzo agnello e l’altra ancora sei bottiglie di Brunello di Montalcino per un costo di centosessanta euro!».

«È felice, però. Sai, abbiamo un mezzo appuntamento per mercoledì…».

«Ti chiedo scusa , Luisa. Spero che non ti importuni troppo ma fa le cose e poi le dimentica. Non ha più la memoria degli eventi recenti…».

«Oh , no! È sempre tanto gentile e cortese ogni volta che mi abborda. Non ti preoccupare e poi bisogna essere comprensivi …chissà che sarà di noi tra qualche anno».

«Eccolo, sta arrivando. Guarda che aria felice  ha».