Personaggi ed Interpreti:
Mr Nativity – il più grande creativo del pianeta
Camilla – mia amica e mia biografa, da me affettuosamente soprannominata L’Imperatrice
Amaranta – la mia alter ego
Lizard, Iggy, Kilroy, BLOG – creature metafisiche che abitano l’antro
Cristiano Diogo De Santos, conosciuto alle cronache come Il Portoghese – personaggio di un mio antecedente racconto

Camilla – Il progetto è semplice, Mari: dovete mostrarvi insieme ad un evento importante, alla luce del sole e non come clandestini. Il clamore sarà immediato, poiché Leonard, seppur sconosciuto alla massa è assolutamente noto agli addetti ai lavori, quelli che davvero contano, quelli che manovrano da dietro le quinte il mondo dell’editoria e i destini di un autore: editori, manager, pubblic relations, agenti letterari, direttori e consulenti, grafici e correttori di bozze.
Il mondo dell’editoria si divide in due settori: quelli che hanno lavorato con o per lui, e quelli che aspirano lavorarci, anche gratis. Nota è la sua ritrosia a mostrarsi in pubblico e, le pochissime volte che è accaduto, lo si è visto sempre solo. E’ gay, il suo compagno è un giapponese, lottatore di sumo. Questa è la verità condivisa con gli amici più intimi. Forse è vero, forse no, D’altronde questo suo Rikishi nessuno di noi lo ha mai conosciuto di persona. Magari non esiste, ma Leonard lo si ama anche per questo. Ed è proprio in virtù di questa sua riservatezza esacerbata che possiamo giocare sulla credibilità dei ruoli.
Mr Nativity che si mostra per la prima volta in pubblico, in veste privata e in compagnia di una donna misteriosa, sarà una vera notizia bomba. La sua vita reale, comunque, sarà al sicuro, perché nessuno oserà entrare in quel suo ranch super riscaldato e, a quanto si mormora, pieno di pericolosi trabocchetti, e con forse in agguato un lottatore di sumo. Tu, al contrario, dovrai far emergere il tuo antro, renderlo rintracciabile e penetrabile, non troppo facilmente, ovvio, che altrimenti la trama di questa love story fasulla verrebbe scoperta. Non sono così stupidi, né così ingenui, neppure dall’altra parte e, di certo, come prima cosa si domanderebbero come mai un uomo inaccessibile come Mr Nativity non abbia messo in atto tutte le precauzioni possibili a protezione della privacy della sua donna. E’ già una storia questa, Mari, pronta per essere trasformata in mito: l’uomo potente che abita un ranch/fornace in California e la donna sconosciuta che vive nell’antro/frigo in Blogosphere, due mondi assolutamente opposti e, a prima vista, inconciliabili. Così partiranno alla caccia dei vostri punti d’incontro, fiumi di parole, articoli ed illazioni, soprattutto si parlerà di te, ci si ricorderà della tua liaison con Cristiano Diogo De Santos, verranno resuscitati i fatti di Parigi, tu stessa assurgerai a nuovo splendore, sarai la donna di cuori, quella che ha sbaragliato le due splendidi amanti nel cuore de Il Portoghese, e l’unica che ha penetrato quello inviolabile di Mr Nativity. Il fine è quello di sguinzagliare i cacciatori sulle tracce di una ipotetica preda, che non ha nulla di predestinato ma tutto di progettato, e il trucco è che nessuno s’avvede del paradosso sconcertante di quella lepre che mal si nasconde, maldestramente palesandosi con improvvidi capolini per poi rituffarsi nel folto della vegetazione e pochi passi dopo riaffiorare di nuovo alla vista, che basterebbe allungare una mano e acciuffarla per la coda. La magia è che nessuno dei predatori potrà vedere, attraverso i cespugli ad arte disseminati, lo sberleffo, il maramao, l’inchino irridente del gatto con gli stivali nel ruolo della lepre, e anche se il trucco venisse scoperto, saranno loro stessi a non smentire il gioco per non passare alla storia nella veste dei turlupinati. I primi fruitori di notizie sono quelli che le scrivono, sia pure fosse un articoletto di gossip, un fondo pagina, una notiziola di categoria B, purché sia materiale da dilatare, trasformare, evolvere, manipolare, gestire. Perciò preparati, Mari, a contemplare, senza batter ciglio, la menzogna sbandierata come verità, consapevole dello scopo del gioco e del ruolo dei giocatori, perché noi qui li stiamo fornendo del materiale più pregiato alla stesura di una leggenda, concedendo campo illimitato alle stravaganze e all’assurdo, che questo è ciò che accade quando ying e yang si fondono, il ghiaccio e il fuoco, il maschile e il femminile, la mente e il cuore, la fredda logica e la passione istintiva: la creazione ultima di una personalità androgina, ermetica, insondabile, che non scioglie dubbi ma ne alimenta (il divino Bowie è una creatura di Mr Nativity). Così rasperanno la terra con unghie di mastino e annuseranno rapaci il tuo odore, convinti di poterti ghermire, e quando alla fine crederanno di aver violato l’impenetrabilità del tuo antro, Mr Nativity, dal suo ranch in California, semplicemente schioccherà le dita, e loro, gli inseguitori, si ritroveranno scaraventati nella realtà parallela di una camera oscura.

– We’re a couple!-
Afferma Leonard sorridendomi e sollevando, nel gesto del brindisi, la tazza di latte bollente.
Siamo scopertamente a vis a vis e, da quando Mr Nativity ha fatto la sua comparsa nell’antro, ho finalmente agio di studiarne la fisionomia nei dettagli. Solo ora noto la minuscola punta di diamante incastonata tra gli incisivi; l’occhio destro azzurro scuro e il sinistro azzurro cielo; le orecchie piccole, da gorilla, ai lati della testa che, per via del cappello a cilindro, appare sproporzionata al resto del corpo; le mani sono belle, seppur piccole, con le dita inanellate d’argento come quelle di un principe medievale. La voce è suadente, leggermente roca e nella pronuncia trascina la erre: un vezzo e non un difetto.

– Strange but true –
Rispondo io nel mio inglese analfabeta.
Forse sono anche arrossita, e non solo per via della mia inadeguatezza linguistica.
– I’m sorry, Leonard, I do not speak English –
Mi sento in dovere di confessare, come se lui non se ne fosse accorto.

– I do not even speak Italian, but it is not so important to talk. We need to stage a play silent but convincing. Words are not necessary, the public will write the script –
E’ incoraggiante e, presumo, anche paziente. Quante doti vado scoprendo!

– Abbiamo bisogno di mettere in scena una recita muta ma convincente. Le parole non sono necessarie, sarà il pubblico a scrivere la sceneggiatura –
La traduzione solerte dell’Imperatrice: una conferma del progetto e una rassicurazione aggiuntiva, nel tono delle loro voci, che tutto andrà per il verso giusto.

Devo fidarmi…in realtà io mi sto già fidando, sarà veloce ed indolore, come all’inizio promesso, un gioco facile dove neppure occorre parlare, evitando così il rischio di una battuta sbagliata. Sarà il pubblico a scrivere la sceneggiatura, ammesse tutte le varianti sul tema purché si fantastichi su questa incredibile, inesistente love story, che pur decreterà il debutto in società di Mr Nativity: questo l’asso nascosto nelle impenetrabili maniche del suo pesante cappotto, che ha la duplice funzione di proteggerlo dal freddo e nasconderlo alla curiosità del mondo.
Ma io nutro il sospetto che, invece, a saperla davvero raccontare è tutta un’altra storia, che sia lui a necessitare dell’attenzione del mondo per mitigare il freddo patologico e la solitudine endemica, sospetto che in quel suo ranch di Furnace Creek non ci sia nessun lottatore di sumo ad attenderlo, ma macchinari fantascientifici, computer, monitor, sale di regia. Immagino perfino un potentissimo telescopio puntato, come una bocca minacciosa di cannone, verso il cielo, perché soltanto Dio gli è rimasto come degno antagonista col quale egli possa, con una qualche soddisfazione, misurarsi, perché per i suoi simili non nutre più, ormai da tanto tempo, né velleità e né curiosità, avendo, per esigenze esistenziali, ridotto il mondo al perimetro di una scacchiera, dove mai nessun giocatore, per quanto abile, è mai riuscito a dargli scacco matto.
Non è distogliere, dunque, da se stesso l’attenzione del mondo ma piuttosto sollecitarla, fare in modo che i riflettori, inconsapevolmente, rimangano sempre accesi su di lui: un abile mossa quel suo nascondersi nell’ombra per rifulgere, all’esterno, di fragorosa luce accecante.
Perché quella è la sola luce che riesce a riscaldarlo e mantenerlo in vita.
E’ lui, quindi, ad aver bisogno di me.

Mi guardo intorno, nella fornace che è diventata questa stanza, dove oltre al fuoco del camino arde ora anche la fiammella aggiuntiva di una stufa. Camilla e Leonard, seduti sul divano, amabilmente conversano e fumano. Lei si è tolta la giacca ed è emersa nella seducente trasparenza di un top bianco, ed ecco che tutta la luce pare convergere sul suo busto, candido e tornito, come quello di una statua di Giunone. Mr Nativity, vestito di nero ed imbacuccato fino alla cima della sua teatrale tuba, è in composta adorazione di ogni gesto, di ogni parola dell’Imperatrice. Di sghembo, un raggio di luce, rivelatore, s’è posato su di lui.

… sul muro dove prima c’era l’ombra di Kilroy, il freak gaffiti writer, è rimasta impressa solo un’umida striatura verticale.
Lizard, la lucertolina bionda, affascinata dalle fiammelle danzanti, sta concertando l’auto immolazione sulla pira.
Nella tela del Caravaggio, gli occhi verdi di Amaranta, la mia alter ego, e quelli bui di BLOG, il mio figlio obeso e nichilista, scolorano, appannati dall’ombra prematura della morte.

Solo i passi di Iggy, lo psicotico killer salamandra, riecheggiano ancora, furiosi e vitali, sul piancito del sotterraneo dove è stato preventivamente rinchiuso.
L’unico, tra noi, rimasto al riparo dalla voracità predatoria di quest’ uomo diabolico, affamato d’un amore impossibile.