Colorate, le colline si aprivano all’autunno, in quel giorno di settembre.

Muggivano le mucche nella stalla, con le mammelle piene.

L’uva sui tralci, matura, riposava, orfana di mani.

Attendevano, giocattoli nell’aia, occhi di bambino.

Solitario, il suono della campana, irrompeva.

Colma la piccola chiesa pregava.

Muta.

Rotola, dall’altare il calice, tra ginocchia piegate.

Crollano, i sacri muri, tra polvere di vergogna.

Incerti, passi di stupore, in una processione senza Dio.

Tremano, gli agnelli, in un recinto di croci, raccolti.

Divise armate, ridono, con braccia assassine.

Solo un frastuono, di silenzio, vigliacco vive.

Ma dov’è l’uomo?

Solo menti avide, decidono, senza umanità.

E vittime, di un conflitto sconosciuto, pagano

Il prezzo della storia.

Nell’agosto-settembre il compito di “ripulire” le zone toscane ed emiliane dalle brigate partigiane fu affidato al maggiore Walther Reder comandante del 16° battaglione Panzer Aufklärung Abteilung della 16° Panzer Granadier Division “Reichs Führer SS”. Dopo avere messo a ferro e fuoco numerosi comuni della Versilia, e ucciso centinaia di inermi cittadini, il 29 settembre 1944 Reder sferrò l’attacco contro Monte Sole. Anche se sussistono tuttora margini di dubbio e non tutti i casi esaminati sono stati risolti, è stato accertato che 775 cittadini di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno furono vittime della ferocia nazifascista.

Nel paese di Casaglia i fedeli si riuniscono in chiesa attorno al parroco, ma i soldati li fanno uscire e marciare sin dentro le mura del piccolo cimitero, dove li uccidono barbaramente con raffiche di mitraglia e lancio di bombe a mano. Erano vecchi, donne e bambini.