Sono come sono, il frutto del mio vissuto, il risultato delle mie esperienze, la somma delle mie gioie, dei miei dolori, della mia sofferenza.
Sono una tavolozza aperta a nuove sfumature; sono e sarò soggetta a periodi burrascosi che si alterneranno a giorni luminosi o pacati o tumultuosi, il mio futuro.
Una vita colma di avventure, percorsa da battaglie che, con il senno del poi, forse, non valevano la pena di essere vissute ma altre sì, anche se mi hanno fatto male.
Pensieri tumultuosi si riuniscono nella mia mente come nuvole cupe cariche di pioggia.
So che riuscire a esprimere ciò che si sente dentro è liberatorio, non importa se rabbia, gioia o dolore.
Esternare i sentimenti è la cosa più difficile da fare, spogliare l’anima, il cuore, mettendo da parte il pudore e raccogliere i cocci per ricominciare non è da tutti, a volte, quasi senza accorgersi, si smette di lottare e si rischia di morire dentro, avvolti nell’opacità della routine quotidiana.
Ogni tanto, penso sia doveroso farlo per non cadere nell’errore di lasciarsi trascinare dagli eventi: se hai bisogno di piangere, dovresti avere il coraggio e la forza di farlo ma, spesso, ti si annoda tutto in gola e allora sì, fa male.
Ognuno dona ciò che ha nel cuore: il bello, il brutto, il buono e il cattivo.
Sono una donna come tante, indosso una corazza, ma non così dura da non essere scalfita.
Prendere o lasciare, non posso essere diversa solo per compiacere gli altri; non voglio confondermi tra la folla e permettere all’indifferenza di inghiottire i miei sentimenti.
Il tempo fugge rapido, non si cura di nulla, scivola inesorabilmente e accumula ricordi.
Le mie esperienze mi hanno cambiata, lo so, sono una sopravvissuta in mezzo alle bufere della vita e, a volte, non è stato facile andare avanti.
Penso alla mia giovinezza, alle facili chimere, alle illusioni alimentate dalla speranza e dalla fiducia; lascio il passo alla consapevolezza dell’esperienza, assaporo ogni giorno come un regalo inatteso.
Una vita piena, vissuta intensamente che sfuma verso un inevitabile tramonto.
Questa tristezza che m’invade ogni tanto e non lascia spazio a teneri pensieri, mi attanaglia l’anima e mi artiglia il cuore.
Meglio lasciarsi andare a più miti pensieri e quando la mente rifiuta sensazioni inaccettabili e le rigetta, dovremmo esplorare quella parte più intima di noi che non vorremmo vedere e che, forse, potrebbe permetterci di vivere come vorremmo davvero.
Lascio dunque scorrere i miei pensieri, libero le mie emozioni e la mia serenità prende il sopravvento, vola verso orizzonti più tranquilli e gratificanti.
L’arte che alberga in me, è sempre stata un’ottima medicina per trasmettere i miei stati d’animo e dipingere e scrivere li ho spesso usati come mezzi per tirare fuori ciò che provo davvero e sono sempre stati un metodo sicuro per scacciare la tristezza.
Corro su le immense praterie della mia fantasia, mi immergo in meravigliosi mondi pieni di luce e di colori, entro nelle trame, abbandono i pensieri negativi e lascio libera la mia creatività, senza pensare troppo e non mi lascio travolgere dalla nostalgia di tempi passati, coinvolgere nel circolo vizioso dei ricordi che, spesso può essere feroce come una trappola mortale.
Ecco, mi sento meglio, il senso di sconforto è scomparso e non potrei essere quella che sono, se dovessi rinnegare il mio passato o dimenticare le cose che mi hanno fatto male, solo per evitare di soffrire ancora.