Maria guardò l’ora sul cellulare. “Accidenti però! Scommetto che Laura avrà perso mezz’ora a truccarsi e vestirsi, a scegliere tra le sue scarpe rigorosamente ‘tacco 12’. Chissà quanto mi farà ancora aspettare…” .

Pensava così quando notò uno strano trambusto fuori dalla porta unito a voci concitate.

“Sarà successo qualcosa…” si disse ma già stava rivolgendo il pensiero ad altro, quando in controluce sul varco della porta vide comparire Laura stranamente piegata su se stessa, zoppicante ma sorretta da un tipo.

“Laura! Che ti è successo…vieni, siediti qui.”

Insolitamente scarmigliata e priva del suo consueto aplomb, Laura Aspillo si lasciò cadere sulla sedia ed appoggiò un elegante tacco12 sul tavolo quale testimone della sua disavventura.

Era successo che, consapevole del ritardo, stava affrettando il passo dribblando buche DOC romane e tombini-trappola che manco un esperto cacciatore di frodo le avrebbe sapute piazzare così bene.

Ne aveva già schivati gloriosamente una ventina e si sentiva oramai quasi al sicuro quando…quando quasi giunta davanti al bar, nel controllare il cellulare, aveva infilato un tacco in un tombino perdendo così l’equilibrio e piombando addosso ad un uomo che procedeva soprappensiero in senso opposto.

Ora le doleva molto la caviglia e non ce l’avrebbe certo fatta a rialzarsi senza l’aiuto di quel gentile signore.

Prese a massaggiarsi…

“Del ghiaccio” disse Maria rivolta a quel signore “Per favore, chieda a qualche cameriere se ci può procurare del ghiaccio.”

Ma il tipo non rispondeva, come se si fosse mentalmente recato altrove” .

“ ignore! Dico a lei… ”

Niente.

Aveva lo sguardo quasi allucinato e fisso sulla sedia ove prima lei si era seduta ed aveva lasciato in bella mostra giacca e borsa.

“Signore, qual è il suo nome ? Ah, Marco Mesti? Piacere, Maria (ex) De Sfighis.”

                                                                                                                  (Foto reperita nel web.)