Il quarto Personaggio Storico è uno dei più grandi geni di tutti i tempi mm
le sue opere erano troppo moderne per l’epoca.

LEONARDO DA VINCI

Leonardo nacque da una scappatella di Piero, venticinquenne di ottima famiglia, con una contadinella ,Caterina.
Fu ben accolto dal nonno paterno ma lui costrinse la mamma a sposare un giovane delinquente ben contento di guadagnarsi qualcosa; Piero, invece sposò una giovane nobile degna della famiglia.
I Vinci si trasferirono a Firenze e Leonardo ebbe ben quattro matrigne,tante furono le mogli di Piero che nei matrimoni non era molto fortunato visto che ogni quattro o cinque anni rimaneva vedovo.
Tutte queste donne ebbero una positiva influenza sul bambino che era un piccolo genio e imparava tutto quello che loro gli insegnavano secondo i loro interessi.
Leonardo così, fin da piccolo, sapeva dipingere, creare sculture, suonare la lira, costruire gli aggeggi più strani. Aveva anche una profonda conoscenza del corpo umano perché una delle matrigne, che aveva la passione dell’anatomia, lo mandava nelle camere mortuarie ad assistere alle autopsie.
Il problema era che ogni volta che rimaneva orfano doveva cambiare i suoi chiamiamoli “hobby”.
Lui, geniale ma bastian contrario, si ribellava a modo suo: scriveva al contrario e con la mano sinistra, nei disegni usava i colori con una tecnica che si era inventata lui e così, dopo un po’ di tempo i colori svanivano e addio disegno.
Gli aggeggi che costruiva erano meravigliosi ma nessuno capiva a cosa servissero o sapeva usarli.
Diventato giovanetto fu mandato dal nonno a bottega dove si imparavano tutte le arti e lui si distinse subito per le sue capacità, pur avendo compagni degni di lui.
I guai cominciarono quando dovette guadagnarsi da vivere, il nonno aveva un casino di nipoti da mantenere, lui stesso doveva aiutare i figli della sua madre biologica che era rimasta vedova ed era andata da lui a chiedere aiuto, il padre era occupato a sposarsi e fare figli.
L’arte non rende, se ne accorse subito Leonardo; Lorenzo il Magnifico cercò di aiutarlo un po’ma in quel periodo, a Firenze la concorrenza era spietata e così Leonardo decise di trasferirsi a Milano.
La città era molto grande, piena di attività in ogni settore, l’ideale per un giovane pieno di idee come Leonardo che arrivò alla corte di Ludovico il Moro con la raccomandazione di Lorenzo che così si liberò di lui.
Le prime difficoltà nacquero con la lingua: Leonardo parlava quello che i fiorentini dicevano fosse l’italiano, ma i milanesi parlavano il lombardo.
Leonardo si dette da fare con dipinti, sculture che non riuscì a portare a termine perché il bronzo serviva per costruire armi.: infatti c’era aria di guerra contro i francesi.
Finalmente ebbe una commissione dagli Sforza : dipingere un grande affresco in un convento a loro molto caro.
Nacque così l’Ultima Cena alla quale lavorava giorno e notte e che gli fruttò molti quattrini.
Peccato che avendo voluto usare la solita tecnica da lui inventata , i colori cominciarono a svanire molto presto ma lui era già fuggito da Milano che era stata occupata dai Francesi.
Girò per l’Italia, venne addirittura assoldato da Cesare Borgia, guerrafondaio figlio del Papa: per lui inventò la polvere da sparo, una specie di aereo e un sottomarino.
Tutte cose che non furono usate perché i Borgia persero ogni potere, spirituale e materiale; così Leonardo se ne tornò a Firenze.
Il Magnifico Lorenzo era morto e ora c’era la Repubblica. Leonardo incontrò vecchi amici e colleghi e con il loro aiuto trovò un
incarico un po’ particolare: deviare il corso dell’Arno per danneggiare la città rivale: Pisa.
L’esperimento fallì e famose sono le alluvioni di Firenze.
Finalmente, dopo tante vicissitudini , Leonardo riuscì a compiere il suo capolavoro dove riunì tutte le sue doti di ricercatore, poeta, pittore, filosofo e scienziato.
Dipinse La Gioconda che divenne il dipinto più famoso al mondo e il primo nel quale il viso della donna dipinta non era inanimato ma trasmetteva un enigma sul quale ancora oggi si discute.
Riprese i suoi studi ed esperimenti sul volo degli uccelli e il suo aiutante, cercando di volare giù da Fiesole, si ruppe una gamba.
Piero, il padre, morì, ma lui , essendo figlio illegittimo non ereditò nulla.
Riprese così i suoi giri per l’Italia in cerca di lavoro: ottenne dal Papa l’appalto per la bonifica delle paludi intorno a Roma ma, a lavori iniziati, il Papa morì e non se ne fece più nulla.
Progettò una specie di pannello solare per riscaldare l’acqua ma i tedeschi che lavoravano con lui , volevano fare a modo loro, ci fu una lite e l’abbandono del progetto.
Guadagnava qualcosa con i dipinti, ritratti che vendeva anche all’estero, soprattutto in Inghilterra e in Francia dove aveva molti ammiratori.
Tra questi il re di Francia, Francesco primo. che lo chiamò alla sua corte e lo ospitò nel Castello di Amboise.
Lì , Leonardo, ormai vecchio e malato, trascorse gli anni più belli della sua vita, ammirato, aiutato da uno stuolo di allievi, senza i soliti problemi di soldi, circondato da persone che gli volevano bene.
Alla sua morte fu sepolto nella cappella del castello ma, neanche da morto potè riposare in pace; le sue spoglie furono trafugate in una guerra tra Cattolici e Ugonotti e mai più trovate.