“Amici, per un po’ non potrò uscire con voi. Ho deciso di scrivere un romanzo, ho già tutto in testa, sarà il boom dell’anno!”
Ilarità generale.
“Chi, tu? Ma se non sai scrivere nemmeno gli auguri di Natale!”
“Cos’è, un giallo?”
“Sììì, un cinese, ahahah!”
Così ridevano di lui dandogli grandi pacche sulle spalle. Roberto, offeso disse:
“Ridete, ridete, quando sarò ricco e famoso fingerò di non conoscervi, buffoni!”
Tornò a casa e preparò con cura sulla scrivania una risma di carta, bella bianca, pronta per essere riempita di belle parole. Inserì un foglio nella macchina per scrivere e subito buttò giù la prima frase – il titolo lo deciderò dopo – pensò.
Scrisse ininterrottamente per mezz’ora, le dita scivolavano sui tasti come quelle di un pianista. Si fermò e rilesse il tutto, appallottolò il foglio e lo gettò nel cestino della carta straccia.
– posso fare di meglio – disse tra sé.
Dopo una settimana gli amici si presentarono a casa sua:
“Allora, Stephen King, come procede il tuo capolavoro?”
“Va benissimo, è una storia mozzafiato”.
“Dai, facci leggere qualcosa”.
“No! Non potete vedere proprio niente!”
Uno degli amici sgattaiolò fino alla scrivania, vide il foglio inserito nella macchina per scrivere e sbirciò, quindi scoppiò in una fragorosa risata:
“Ehi, sentite qua:”ERA UNA NOTTE BUIA E TEMPESTOSA” Tutto qui?”
Anche gli altri risero di gusto facendo battute di spirito:
“Uh, che paura… una notte buia e tempestosa uh!”
“Ma non vi ricorda qualcuno?”
“Sììì! Roberto… scrivi proprio da cane! Ahahahah!