Osmond Cox, spettatore di un film senza dialoghi, prendeva nota degli eventi elaborandoli poi sulle basi di una sua logica interpretativa: solo supposizioni, quindi, che però attraverso le lenti del suo binocolo assumevano la consistenza dei fatti.
Quando i fatti, invece, accadevano in altri luoghi.

Nella stanza di Ketty, dove sul letto giaceva un fagottino preparato di furia e malamente richiuso, da cui fuoriusciva la manica di un abito ed il lembo di uno scialletto.
Nel recinto di Shadow, con Mr Wolf ed il colonnello Dixon, impegnati in un confronto insolitamente aspro.
Nella stanza di Miss Rose, intenta ad incipriarsi il naso ed elaborare strategie di seduzione e di rivincita.
E per Osmond Cox, la cui discesa dalla sequoia si sarebbe potuta rivelare molto più ardua della scalata.
Ma questo ancora non lo sapeva.

Tutti aspettavano la notte: chi per fuggire, chi per inseguire e chi per essere inseguito.
Ed ognuno col suo piano accuratamente congegnato.
Così Ketty si preparava alla fuga verso un luogo ignoto, il più lontano possibile dallo schiaffo di suo padre, dal recinto di Shadow e dalla tenda bianca/azzurra del “Great Sea Circus”, dove poter realizzare il suo desiderio di terraferma.
Nello stesso tempo, Mr Wolf, cercava d’indurre l’infuriato colonnello Dixon alla lucidità necessaria per ricomporre il conflitto con Ketty, alleggerendo al contempo Miss Rose del carico di tutte le colpe che egli  ingiustamente le attribuiva.

– Molto più semplicemente Ketty è alla ricerca di un modello femminile a cui rapportarsi –
Andava sottolineando Mr Wolf
– E la maitresse è un buon esempio? – Aveva sibilato, al colmo dell’ira, il colonnello Dixon
–  Per Ketty non è altro che una donna che le ha dato amicizia ed ascolto. Sono convinto che Miss Rose non l’abbia spinta alla ribellione, d’attribuirsi ad una normale crisi adolescenziale. Che convenienza avrebbe avuto Miss Rose nel fomentare questo conflitto? Nella tua rabbia, Walter, non hai neppure preso in considerazione l’ipotesi che ella possa nutrire un affetto sincero nei confronti di Ketty. Comunque avresti dovuto ascoltare le ragioni di tua figlia e non limitarti ad imporre le tue –
– Quella donna ha sedotto anche te! –
– Al contrario, Walter, sarò io a sedurla, stasera a cena. Mi piace, è una donna intelligente e con un gran temperamento. Penso, anzi, che dovresti scusarti con lei ma, prima ancora, con Ketty. –
– Vai al diavolo Wolf – Era stata la risposta arrabbiata, del socio

E Mr Wolf aveva accolto l’invito del suo socio predisponendosi all’incontro con Miss Pure.
A differenza del colonnello Dixon egli era sinceramente convinto dell’estraneità della donna riguardo i motivi che avevano determinato la ribellione di Ketty, della quale, senza troppi sforzi, comprendeva le ragioni di quel suo desiderare una vita simile a quella vissuta dalla maggior parte delle sue coetanee, l’essere invitata alle feste come un ospite spensierata e non sempre, e solo, nel ruolo dell’attrazione principale.

Se per Miss Rose la cena era stata deliziosa, il dopo cena si rivelò addirittura esaltante.
Mr Wolf, la cui imponente fisicità contrastava piacevolmente con l’eleganza dei modi e la dolcezza della voce, era di certo un uomo fuori dal comune, di quelli che si notano e di cui ci si ricorda anche a distanza di molto tempo.

– Permettetemi, Miss Rose, di condurvi in un luogo incantato dove, se vorrete, vi svelerò i segreti  della mia essenza-
– Mi state proponendo di seguirvi nella tana del lupo, Mr Wolf. Volete forse sedurmi? –
– Sedurvi? Sono convinto che nessun uomo potrebbe riuscirci se non foste voi a volerlo. –

Ed eccola comodamente seduta in prima fila, unica spettatrice sotto il tendone del “Great Sea Circus”, in attesa del disvelamento promesso da Mr Wolf  che, ritto davanti alla vasca dei cavallucci marini, impugna la sua bacchetta di direttore d’orchestra.
Da uno spazio della penombra emergono le note, dolci e gioconde, di un antico clavicordo, mentre Mr Wolf tamburella la sua bacchetta sul vetro della vasca, ed ecco guizzare un cavalluccio rosso ed uno azzurro, con le code avvinghiate, librare verso l’alto nel teatrale abbraccio dei danzatori.
La sensibile punta da rabdomante della bacchetta di Mr Wolf  ne localizza un altro che, sollecitato nel ruolo di solista, si esibisce in un ardito avvitamento che termina in un sinuoso scatto di pura bellezza acrobatica.
E mentre il cavalluccio fluorescente, palpitane come una fiammella scaturita dal respiro del clavicordo, volteggia come un fuso ardente nello spazio acquatico, ecco intersecarne uno striato di abbagliante turchese in coppia con un altro dalle sfumature dorate del crisoberillo, che duettano in una elaborata coreografia.
Guizzano i cavallucci marini da ogni angolo della vasca, simili a stelle filanti disegnano eleganti iperbole e raffinate geometrie corali, disponendosi ad assecondare le esigenze delle partiture dettate dal clavicordo e dall’addestratore.
Ed ecco emergere, dal grappolo coeso e disciplinato, due solisti in relazione intima che, strettamente avviluppati l’uno all’altro, simili ad un fiabesco animale a due teste, si muovono all’unisono, trascinati dall’enfasi seduttiva, i colli arcuati e i musi equini, in rispondenza al desiderio dell’attrazione.
Nel riquadro d’acqua le due creature marine accordano, con sublime armonia, il mistico vibrato del clavicordo al viluppo sensuale della loro conturbante danza.
E quando con discrezione l’ultima nota si va smorzando, Mr Wolf batte la sua bacchetta sul vetro della vasca ed uno sfavillio luminescente incendia l’acqua e là, dove prima danzavano i cavallucci marini, appaiono solo le strie dei loro meravigliosi colori.

– Mr Wolf dove sono finiti i cavallucci marini? –
– Nella mia bacchetta Miss Rose –
– Vi state burlando di me. Che magia è mai questa? –
– Illusionismo, Miss Rose, l’arte di mostrare ciò che non c’è –
– Eppure la vasca palpitava di vita marina…ho visto i cavallucci salire in superficie, guizzare, rincorrersi, danzare. Quello che ho visto era reale. Ho gli occhi ancora pieni dei loro meravigliosi colori e dell’armonia delle loro movenze, e voi mi venite a dire che è solo un illusione, un magistrale inganno. Come è possibile Mr Wolf vedere ciò che non c’è? –

– Avete visto ciò che io vi ho fatto credere fosse. Ma cosa avete visto in realtà? Colori e guizzi, sapienti arabeschi ed ingegnose spirali. Quello a cui avete assistito, Miss Rose, è la simulazione di una realtà, per altro molto improbabile, seppur proposta in maniera assolutamente convincente. Guardate voi stessa, la vasca è vuota ma, se osservate bene, noterete che sotto la selva di coralli e di alghe c’è un complicato marchingegno, un trasduttore magnetostrittivo, ossia un generatore di ultrasuoni, che dà vita al tutto. La musica ha la duplice funzione di creare l’atmosfera giusta e di nascondere i ronzii provenienti dalle bobine del generatore. Il clavicordo stesso, Miss Rose, non è stato scelto a caso, è uno strumento musicale ormai in disuso e poco noto, suscita genuina curiosità e contribuisce a distogliere l’attenzione dalle possibili pecche del reale. –
– Tutto questo è incredibile, affascinante e diabolico al tempo stesso, Mr Wolf –
– E’ soltanto ingegnoso –
– Perché mi avete voluto rivelare i segreti della vostra vasca marina? –
– Perché mi piacete, di voi mi fido e vorrei farvi una proposta. Ma prima, per favore, concedetemi il privilegio di un ballo. –

– Avete in dono, Miss Rose, una voce dalle incredibili estensioni, che mi piacerebbe utilizzare durante la mia performance con i cavallucci marini, modificando lo spettacolo sareste voi, con la vostra meravigliosa voce di sirena, a guidarli nella loro danza. V’immagino vestita di vento, i capelli fluttuanti come alghe, simile ad una dea marina, incantereste gli spettatori con la vostra presenza di sicuro molto più ammaliante della mia. Così vi cederei volentieri la mia bacchetta di direttore d’orchestra –
– Mister Wolf la vostra proposta enormemente mi lusinga ma ho già il mio piccolo impero da dirigere e le mie ragazze, v’assicuro, sono molto meno docili dei vostri cavallucci marini, così non potrei lasciare nemmeno per un giorno Culver City, rischierei di trovare al mio ritorno il caos e la bancarotta. La mia voce serve ad assolvere funzioni  di tutt’altro genere e di tutt’altra arte. Eppoi, vi siete chiesto come reagirebbe il vostro socio, il colonnello Dixon? Io e lui siamo assolutamente incompatibili. –
– Quello sarebbe un mio problema, Miss Rose, anche se sono sicuro che col vostro temperamento riuscireste a domare anche lui. Ad ogni modo vi prego di valutare  la mia proposta e…-

– Wolf, Ketty è fuggita, ha preso Shadow, il recinto è vuoto, a terra ho trovato il suo scialle, dobbiamo attivare le ricerche, non può aver fatto molta strada sul cavallo ancora convalescente. –
Il colonnello Dixon, agitatissimo, aveva fatto irruzione sotto il tendone senza notare la presenza di Miss Rose.
– E’ tutta colpa di quella donna e delle assurdità con cui l’ha blandita. –

– Ne siete davvero convinto? State facendo torto a Ketty che, vi piaccia o no, dispone di autonomia e personale capacità di pensiero. Io non c’entro nulla, seppur immagino che per voi risulti più facile addebitare a me il vostro fallimento.-
Miss Rose era uscita dall’ombra cogliendo impreparato il colonnello Dixon che, ripresosi dalla sorpresa ed in preda alla collera, l’andava ora strattonando per i polsi
– Ditemi dov’è mia figlia o ve ne pentirete! –
Mister Wolf si era allora intromesso
– Toglile le mani di dosso, lei non ha nulla a che fare con la fuga di Ketty. E’ stata tutta la sera con me. Garantisco io. –
– Garantisci tu, Wolf! Ed io dovrei fidarmi? Ti ha irretito, è molto più brava di te nel gioco delle illusioni, ha un talento immenso, devo riconoscerlo. Sareste una bella coppia voi due: un illusionista ed un’imbrogliona. Mentre tu visualizzi il sogno la nostra Rose lo concretizza. Povero Wolf, ti ha sedotto proprio come ha fatto con la mia Ketty. Non mi serve il tuo aiuto, la ritroverò io, da solo –