Che tristezza!
Dopo essere stato colpito a tradimento da Nettuno e avere lasciato al suo acquatico destino l’infida sirena Marilyn, Angel Devil era rientrato in Europa ma non era ritornato a casa: aveva chiesto ed ottenuto ospitalità da uno suo caro amico, Vlad Junior, un discendente diretto di quel Vlad III di Valacchia con cui avevano imperversata nei bei tempi antichi. Adesso osservava le telecamere installate nel bosco delle streghe attraverso la sub-app: veramente efficiente quel sistema che gli aveva proposto il suo amico mago bierlorusso!
Funzionava benissimo, tramite internet si ricevevano le immagini in tutto il mondo e non aveva neanche bisogno di energia, perché era alimentato da un sistema biologico. Quando gli era stato presentato aveva pensato ad uno scherzo (tra maghi si facevano spesso scherzacci del genere), invece l’alimentazione ad escrementi di gufi si era rivelata estremamente pratica. E’ noto infatti che i gufi sono animali molto puliti, per cui i mini wc installati nella foresta avevano rappresentato un’attrattiva irresistibile. Dai loro escrementi, poi, la macchina ricavava energia in modo naturale. A dire il vero gli era stato proposto anche un modello più potente, ad escrementi di cinghiale, ma quello gli era sembrato veramente sospetto…

Comunque il mago aveva osservato e ascoltato i preparativi delle streghette, ma era rimasto profondamente deluso: aveva pensato che cercassero di sopprimerlo, invece si erano limitate ad allontanarlo, e questo gettava una luce veramente fosca sul loro operato.
Stavano diventando buone, ecco la verità! Avevano anche smesso di trasformare gli uomini in maiali, sostenendo che ‘avevano imparato la lezione’. Come se fosse possibile! In questa maniera avevano rischiato di mandare in crisi la sua industria di insaccati.
Per fortuna lui era una persona prudente, e nella consapevolezza che le tasse si possono evadere in mille modi ma che trovare amministratori onesti era impossibile, ne aveva cercato di ladri ma capaci e fantasiosi. Questi si erano dati da fare ed adesso i prosciutti di San Daniele erano invecchiati nelle prestigiose cantine della zona ma i maiali arrivavano un po’ da tutta l’europa dell’est: Romania, Repubblica Ceca, Ucraina, Chernobyl…

La liason con Marilyn non era durata molto, anche se doveva ammettere che la sirenetta gli aveva fatto vedere delle cose che si potevano fare sott’acqua da lasciare letteralmente senza respiro: una cosa era fare sesso acquatico e un’altra era farlo senza aver bisogno di respirare: provare per credere. Era stato divertente anche rinverdire certi ricordi, come quando, in un periodo antico ma imprecisato, si era messo a scrivere la storia della caduta di Troia e del viaggio periglioso di Ulisse, attribuendola ad un immaginario greco cieco… bei tempi anche quelli!

Adesso però doveva ritornare e sistemare le cose. Vedere le sue streghe danzare intorno al fuoco come un branco di Hare Krishna lo faceva stare male, ma d’altra parte la cattiveria era un istinto naturale, quando la perdevi non c’era niente da fare, un po’ come succede quando un cane da caccia perde il fiuto: rimarrà magari una splendida bestia, affettuoso e tutto il resto, ma non servirà più a niente. Tra i cacciatori la pratica comune era puntare la doppietta sull’animale e chiudere rapidamente la partita, con loro, invece…
Per dire la verità l’unica che si salvava era Eve, che di tanto in tanto riusciva ad essere davvero velenosa, ma una soluzione andava trovata per tutte, anche perché dovevano fare il posto ad una nuova generazione di streghe, che tornassero a fare quello che Dio… cioè, il Diavolo comandava: mangiare bambini, confezionare filtri malefici, gettare il malocchio eccetera, altro che danze davanti al fuoco!
«D’altra parte», pensò Angel Devil, «ormai anche io comincio a sentirmi stanco, penso che tirerò avanti ancora un po’, due o tremila anni e poi mi ritirerò in pensione».

Fu così che un giorno, anzi, una notte, le streghe erano riunite per il loro sabba a base di camomilla e valeriana quando, stanche di ballare anche per via dell’età si riunirono sudate in circolo.
«Ragazze» fece Grace con noncuranza, «credo che non potrò essere presente alla prossima riunione».
«Che peccato!» rispose Hillary, «credevo che mercoledì prossimo ci saremmo state tutte».
Lucy la fissò.
«Guarda che la prossima riunione è giovedì, non mercoledì».
«Oh, allora non posso esserci neanche io!»
Le streghe si guardarono imbarazzate.
«Avete anche voi ricevuto quell’invito?» chiese Iren.
Grace tirò fuori un elegante cartoncino dalla tasca.
«La S.V.», lesse, «è invitata per la cerimonia d’apertura del nuovo Centro di Moda ed Estetica di Bucuresti. Per l’occasione si terrà una grande sfilata di moda autunno-inverno con la presenza dei principali stilisti. E’ gradito l’abito da sera». Era firmato Principe Vlad di Valacchia.
«Bucuresti?»
«Bucarest, in Romania. All’invito era allegato anche un biglietto aereo da confermare entro oggi».
«Anche a me!»
«Un Principe!»
«Sì».
In breve le streghe scoprirono di essere state invitate tutte in Romania.
Naturalmente la prima cosa che pensarono fu ad una trappola, ma una volta eseguite le verifiche magiche sul luogo in cui sarebbero dovute recarsi scoprirono che non presentava alcuna traccia di magia o di pericoli. Sembrava tutto autentico.
«Beh, in fondo è un viaggio premio tutto pagato» disse Lucy, «io ho già prenotato».
Lo stesso avevano fatto anche le altre: la parola magica ‘sfilata di moda’ era irresistibile anche per delle streghe un po’ attempate.

Il viaggio verso la Romania, in un normale aereo di linea ma in business class fu gradevole. Le donne sbarcarono all’aeroporto Henri Coandă in perfetto orario e si recarono con due taxi al Concorde Old Bucharest Hotel dove trovarono delle stanze già prenotate a loro nome.
Stupite per tutto quel lusso ma ormai nel vortice di quel viaggio da sogno, le streghe si separarono e occuparono le loro stanze per prepararsi alla serata, naturalmente ognuna cercando di farsi più bella dell’altra, noblesse oblige, come si dice, anche se non era ben chiaro la nobiltà dove fosse.

Quando fu l’ora si ritrovarono nella hall dell’albergo e si rivolsero al baffuto portiere in uniforme.
«Può chiamare due taxi, per favore?»
L’uomo arrossì un attimo in volto, imbarazzato.
«Per la verità, signore», rispose, indicando una mastodontica vettura con autista in livrea che aspettava davanti al portone, «il principe Vlad ha mandato a prendervi la sua limousine…».
Sempre più estasiate, le streghe presero comodamente posto e la macchina si avviò silenziosamente per le strade di Bucarest.
Attraverso i vetri si vedevano scorrere le luci della capitale, che dopo l’oscuro periodo di Ceasescu stava riprendendo la sua natura di grande città europea, seppure lontana dai fasti di Budapest o Vienna.

Finalmente la vettura giunse davanti ad una grande villa, splendidamente illuminata. Il cancello finemente intarsiato si aprì e si rinchiuse una volta entrata la limousine, che si spinse fin davanti all’ingresso principale. Qui due paggi si precipitarono fuori, aprirono le portiere e aiutarono a scendere le signore, che ancheggiando sugli alti tacchi di cristallo modello Cenerentola-2017 raggiunsero in qualche modo la soglia e la varcarono.
Come furono entrate le grandi porte di ferro si chiusero girando silenziosamente sui cardini.

«Ok, sono entrate» disse Vlad ad Angel Devil guardando la telecamera.
«Ti ringrazio, mi hai fatto davvero un grande favore!» rispose questi.
«Tra amici questo ed altro!»
«Sei sicuro che siano a posto?»
«Tranquillo, da qui in duemila anni non è scappato nessuno».
«A me basta molto meno», rise il mago, «in fondo sono andate a stare nel posto giusto per loro».

Mentre dentro la villa la festa stava cominciando e le luci sul viale si spegnevano ad una ad una, la limousine era ritornata in città, silenziosa come era arrivata. Gli inservienti intanto avevano smontato le ghirlande di fiori e stavano ripristinando la targa che campeggiava all’ingresso e che recitava ‘Residenza Protetta per Anziani Vlad’, dove per protetta si intendeva MOLTO protetta.