«Che il diavolo se li porti st’imparruccati indegni che si cambiano tre volte al giorno manco andassero a zappare la terra! Son due gatti e mi pare di stirare per un esercito!»

«Uaaaagh… dimmelo a me! Ci ho fatto nottata a mettere a posto nelle cucine perché lor signori hanno avuto ospiti fino a mezzanotte. “Nenè porta un po’ di rosolio! Nenè l’Armagnac va servito nelle coppe grandi!” Comunque io, per non sapere né leggere né scrivere gli ho “grattato” una bottiglia di passito, tiè! Ne vuoi?»

«Ma che, stai scherzando? Così poi mi ubriaco e sai che tane le stampo nelle sottane a Donna Carmela! Che poi almeno si lavassero sti fetusi. Prendi Don Gualtiero, per esempio, si spruzza a pioggia di colonia, peggio di una donna di malaffare, ma di lavarsi, manco a parlarne. Puzza come una capra di montagna.»

«Ah, no, mi spiace Tittina, su questo devo dargli ragione. Troppa acqua sulla pelle fa male, ti indebolisce e ti attaccano tutti i morbi. E poi l’omm á da puzzà e la femmena à da puzzà dell’omm soje.»

«Toglimi na curiosità Nenè, non è che niente niente stai accoppiata con Peppino lu porcaro?»

«Si, ma tu come fai a saperlo?»

«E che ti devo dire? Sò sensitiva assai!»