LA RIVOLTA DELLE MASCHERE

 

Mancavano due giorni al carnevale e il regista del “Teatro in allegria” era agitato, doveva allestire una commedia con le marionette e non si trovava il marionettista. Le prenotazioni arrivavano in continuazione, ci sarebbe stato il tutto esaurito. I genitori e i loro bambini si aspettavano  di vedere uno spettacolo brillante, comico, per farsi delle belle risate.
“Dov’è quel mascalzone di Ferruccio, dobbiamo fare le prove” – gridava strapazzando il cappello che teneva in mano.
“L’hanno visto al bar, si sarà ubriacato” – disse un inserviente.
“Oh no! Solo lui sa far funzionare le marionette, andate a cercarlo, questa non ci voleva”.

In effetti Ferruccio il marionettista si era davvero ubriacato, tornato a casa era sprofondato nel sonno e si era svegliato con un terribile mal di testa.

Il regista andò dietro le quinte, le marionette, vestite in maschera, erano tutte accasciate a terra con  i fili per farle muovere molli molli.
“Oh povero me! Sono rovinato”.

Non sapeva, il regista, che le marionette sentivano tutto.
Quella sera, quando tutti se ne andarono successe qualcosa di straordinario:

“Ehi ragazzi”.
Tutte le marionette girarono la testa verso quella voce. Era Arlecchino, col suo vestito fatto di piccole pezze colorate; si stava alzando a fatica, muovendo i fili attaccati a braccia e gambe.
“Avete sentito? Ferruccio non si trova, cosa ne dite? Facciamo noi lo spettacolo?”
“Ma non possiamo – disse Stenterello, sempre stanco e pigro – è il marionettista che ci muove”.
“E invece possiamo! Guardate io sono in piedi, ho imparato come si fa, dai, provate ad alzarvi”.

Iniziò Colombina, piano piano mosse i fili delle braccia, poi quelli delle gambe e riuscì a mettersi in piedi.
“Brava la mia morosina! –  esclamò Arlecchino – forza ragazzi, provate tutti”.

Stenterello sbuffò, Gianduia smise di mangiare cioccolatini, Pantalone brontolò; Pulcinella fu il più veloce, si alzò abbastanza in fretta e via via anche gli altri riuscirono ad alzarsi.

“Bene, la storia la conosciamo no? – disse Arlecchino -io e Colombina siamo fidanzati, Pantalone le fa la corte e io lo prendo a bastonate perché sono geloso. Stenterello si nasconde, Pulcinella, che dà ragione a noi ma anche al padrone, infatti lo chiamano ‘servitore di due padroni’, Pantalone bastonato se ne va dolorante e infine arriva Gianduia che offre cioccolatini a tutti. Su proviamo”.

 

LA PROVA:

Colombina entra in scena tutta civettuola, si guarda intorno, non c’è nessuno. Ma ecco che arriva Pantalone malfermo sulle gambe, che le si avvicina e cerca di abbracciarla, ma scivola e cade, Colombina grida di spavento, Arlecchino entra col bastone ma colpisce Stenterello che era appena entrato; aveva il vassoio con la cena che gli cade per terra. Pulcinella scoppia a ridere saltando e ballando, andando a sbattere contro Gianduia, facendogli cadere i cioccolatini. Intanto i fili delle marionette si erano intrecciati, non riuscivano a liberarsi. Delusi e abbacchiati tornarono dietro le quinte e si sedettero per terra con braccia e gambe tutte intorcigliate.

 

Il giorno dopo Ferruccio il marionettista si presentò davanti al regista che gliene disse di tutti colori e lo mandò difilato dietro le quinte per preparare le marionette.
Quando le vide così sgangherate si mise le mani nei capelli ma, per paura di essere licenziato non disse niente e si mise al lavoro con impegno.

 

E’ la sera del debutto… Tutto sta andando bene, i bambini ridono di gusto, e anche i loro genitori non sono da meno. Evviva! E’ stato proprio un bel Carnevale!