Ed ora era lì.

La cosa lo aveva colto impreparato mentre una strana sensazione d’incompletezza lo rimestava dentro scombussolandogli gli equilibri e le consuete priorità.

Cercava un appiglio in quel fluttuare tra il certo e l’ incerto.

Anelava magari essere pianta o essere terra pur di aggrapparsi a qualcosa di concreto e fermarsi un momento a capire.

Ecco, si ricordò d’ una promessa, d’aver giurato qualcosa che però sentiva essere, più che un obbligo, un proprio lancinante bisogno .

Ma non ricordava di cosa si trattasse.

Forse era solo una eco di vibrazioni, di sensazioni indistinte nell’anima.

Intanto quel senso di incompletezza, di insoddisfazione miste alla smania di dover andare gli premevano dentro come un’urgenza.

L’aveva promesso e lo voleva.

Ecco, quello almeno gli era chiaro : voleva seguire quella sensazione dolente e vibrante fino al suo fondo, fin dove sperava si sarebbe placata e poi spenta.

Poi, all’improvviso, percepì la presenza di energie intorno a lui ma…dove andare, quale seguire?

Si focalizzò su di una e, come un vortice, ne fu assorbito.

E nel momento stesso in cui aprì gli occhi si rese conto d’aver sbagliato pianeta.

La sua Iris, ecco finalmente capì cosa stesse cercando, lo stava aspettando ma altrove.

“Accidenti, anche questa vita senza lei! Ma sarà per la prossima, lo giuro”, pensò.

Poi ogni ricordo, come succedeva tutte le volte, svanì.

Foto dello SPECULOOS Southern Observatory, situato all’Osservatorio del Paranal dell’ESO, nel deserto di Atacama.  Credit ESO.