Aveva bisogno del suo specchio per avere la conferma di essere viva.
E di una sua fotografia, per avere la prova di essere davvero lei la donna nello specchio.
Fingeva, agli occhi del mondo, consapevolezza della sua identità.
Una recita.
Ma l’ossessione di quel dubbio la tormentava.
Così, quando nessuno la guardava, si fissava a lungo nello specchio.
Studiava i dettagli del suo viso confrontandoli con quelli della donna della fotografia.
Era vitale, per lei, questo riscontro tra l’immagine visiva e quella del ritratto.
Acquisiva, in questo modo, la certezza di essere viva.
E la conferma di essere davvero lei.
Rassicurata, riponeva lo specchio e la foto.
Fino al momento in cui, il dubbio, l’avrebbe di nuovo assalita.