Tornare da un viaggio è così:
lasciar libera la mente da tutto ciò che verrà “domani” e rincorrere i ricordi, ancora freschissimi, di giorni appena trascorsi e già custoditi nella memoria, riviverli scorrendoli con gli occhi interiori, come infinite istantanee posizionate l’una accanto all’altra, tutte in fila, a comporre l’ennesimo album di vita, quella vera, quella “vissuta”, quella che ti allarga orizzonti e ti apre il cuore.
È bello partire, per poi tornare.
Ma sognando già la prossima meta, e poco importa se sarà vicina o lontana, o anche molto improbabile. Ciò che conta è sognarla, viverla accarezzando quella progettualità positiva che fa stare bene.
Almeno per me.
Il mio viaggio a Tallinn è stato ricco di momenti che mi resteranno dentro (e che, con le foto postate, ho voluto condividere anche con voi, amici di fb. Anzi, ringrazio tutti coloro che mi hanno virtualmente seguito in questo itinerario manifestando interesse o apprezzamento), come sempre succede quando ci rendiamo disponibili e curiosi a varcare confini, geografici o mentali che siano.
Ed è bello, ora, ripensare alle strade che ci siamo lasciati alle spalle.
Ben sapendo che molte altre, ancora, ci attendono dietro l’angolo.
Tornare, allora, profuma anche di tutto ciò che ancora ha da venire, ma che già si sta preparando.
Basta solo saperlo “ascoltare”.
E andare…