“Hai preferito sentire la mia mancanza, perché avermi forse ti costava fatica…”

(Margaret Mazzantini, Non ti muovere)

Credo proprio sia così.
A volte, forse, si preferisce – più o meno deliberatamente – rinunciare a priori ad approfondire un contatto (e a tutto ciò che da esso potrebbe generarsi, in un senso o nell’altro) piuttosto che “fare la fatica” di mettersi in gioco….
Equivale ad una rinuncia a priori di possibilità in divenire, un abdicare al volersi investire, con curiosità ed entusiasmo, nella conoscenza dell’altro, un rifugiarsi nella propria tana e rinchiudersi a riccio per non farsi “toccare”.
Nemmeno dai sentimenti più belli.
Perché li si teme, in fondo…
Quante belle occasioni di migliorare e arricchirsi dentro si perdono, nel negarsi all’altro per una “paura” spesso non ammessa né riconosciuta…