Sara e Miki vivevano in una piccola cittadina immersa nel verde fuori dal centro città.E lì si che si poteva scorrazzare in largo e in lungo.
Il pomeriggio dopo la scuola, era loro abitudine giocare fuori casa. Avevano un bel cagnone rossiccio dalle lunghe orecchie peccato basso basso.Il bassotto si chiamava Zac, non aveva nulla di scattante solo il nome, lui era molto apatico li seguiva tutti i giorni passo passo dondolando.

A fianco della loro casa c’era un bel parco dove si poteva correre liberi nel verde, pini secolari e pigne da prendere a calci, e così si recavano tutti i giorni nella pineta.
La conoscevano a memoria  sapevano anche che ad un certo punto bisognava fermarsi e non poter più andare avanti.
Si perchè nella parte a nord più umida e silenziosa tutto intorno c’era una rete in metallo il tutto chiuso da  un cancello arrugginito con un cartello in bella vista e su scritto “vietato entrare” e “attenti al cane”.

Quel giorno un sole infuocato aveva deciso di scavalcare il cancello, Sara e Miki furono sorpresi da quel bagliore  che invadeva quel viale sempre tenebroso.
“Sara!
esclamò Miki
“perchè non proviamo a passare sotto la rete quella rotta ed entriamo?”
“Sei impazzito c’è anche il cane da guardia!”
“Che importa Sara, anche noi abbiamo il cane, magari fa pure amicizia questo nostro tontolone.”
“Va bene proviamo rispose Sara intimorita.”
Quatti quatti alzarono la rete si infilarono sotto, anche se lentamente non fu difficile per Zac bassotto seguirli.

Camminarono in mezzo alle sterpaglie, era tutto incolto lì dentro a differenza del parco  dove giocavano.
Improvvisamente un serpente passò tra le gambe di Sara che urlò come una pazza. “Mikiiii!”
“Non urlare!”disse il serpente non ho mica intenzione di mangiarti, sto solo accarezzandoti non ho braccia e mani per farlo quindi per questo che ti striscio addosso.”
Zac il bassotto che capiva il linguaggio degli animali guaiva ridendo, era tempo che non lo faceva.
Sara si calmò quando una farfalla colorata si posò sul suo braccio.
“Ciao bimbi sono farfalla Vanessa di questo bosco la principessa.”

Miki intanto accarezzava un micio che gli faceva le fusa.
“Ciao! ci sono anche io mi chiamo Micetto Baffetto Perfetto, venite vi facciamo conoscere tutto il resto dei nostri amici.”
Increduli e curiosi Miki e Sara e Zac li seguirono.

Arrivarono in un giardino meraviglioso di piante verdeggianti un prato pieno di fiori colorati sopra di loro danzavano farfalle e api golose. In uno stagno saltavano felici le rane e le libellule volteggiavano intorno. Sembrava un paradiso.

Zac bassotto era euforico gli si erano addirittura rizzate le orecchie alla vista di un bel cagnolino barbuto.
Gli occhi sgranati di Miki e Sara finirono di spalancarsi quando dinanzi a loro si materializzò una strana casa altissima con le tegole rosa, sul  colmo del tetto un corvo imperiale gracchiava.
“Cra cra! benvenuti nel bosco fatato, qui siamo tutti sempre contenti perché siamo tutti insieme e nessuno ci da fastidio e dove si vive in armoniosa libertà.”

Vedendo tutti questi animali felici  tutti insieme come se fossero fratelli Sara e Miki  capirono che il regno animale e vegetale è straordinario.

Anche se a malincuore dovettero scusarsi con gli amici animali, si stava facendo tardi dovevano rientrare, ma promisero che ogni giorno sarebbero tornati.

Salutarono e tornarono a casa soddisfatti e desiderosi di raccontare ciò che avevano visto in quel bosco incantato.