Grazie …
Devo dirti grazie, per essere entrato nella mia vita come un dono prezioso e desiderato.
Ti osservo mentre, con il cellulare in mano, stai chattando con chissà chi …
Ora stai sorridendo, il tuo viso è sereno e attento, al contrario di quando stai seduto in silenzio con l’aria imbronciata e annoiata come chi è in guerra con il mondo.
I tuoi capelli scuri sono folti, corti e appena mossi, il tuo viso è bellissimo e il tuo sorriso è splendido.
Perché non sorridi più spesso?
Vorrei parlarti, leggerti dentro ma tu, crescendo, sei diventato riservato e chiuso come una conchiglia.
Hai quasi diciotto anni e sembra ieri che ti cullavo dolcemente mentre dormivi abbandonato tra le mie braccia.
Ti appoggiavi fiducioso a me mentre ora sono io che ho bisogno di te; ti guardo dal basso verso l’alto e ti vedo già uomo.
Ti amo, figlio mio, non dimenticarlo mai e guai, e qui pongo l’accento, a chi mai osasse farti del male; dovrebbe vedersela con me.
Al solo pensiero, divento aggressiva come una leonessa che osserva con falsa noncuranza i suoi cuccioli, sembra sonnecchiare indifferente ma, se avverte il pericolo, balza in piedi e ruggisce minacciosa e lancia un avvertimento:
“Chi va là, attenti a voi, non avvicinatevi, i piccoli sono miei e non si toccano!”
Grazie di esistere, di dare uno scopo alla mia vita e, ricorda che una madre, finché avrà vita, è e sarà sempre disponibile per i propri figli, non importa quanti o come siano.
Forse oggi non apprezzi i miei consigli e le mie premure ti sembrano asfissianti ma, quando un giorno diventerai genitore anche tu, li ricorderai, li metterai in pratica e so che, anche senza ammetterlo, nel profondo del tuo cuore, li apprezzerai.
Di questo sono sicura, ti verrò in mente proprio nei momenti più difficili o quando ti sentirai più solo.
Dai, avvicinati, non fare lo scontroso, su, lasciati abbracciare.
Matilde Falco