(Dedicato a tutte le mamme in attesa di buone notizie)

Tenerti aggrappata dentro, come dimentica del tuo peso, che un po’ scompare dietro il grave insulto dell’impotenza di sostituirmi a te in questo dolore.

E indugio su ogni movenza. Trattengo il fiato insieme a te. Io un secondo dopo. Sentinella di ogni respiro a calibrare la tua resistenza per anticiparti nel pericolo e scattare in soccorso.

Progetto il tuo conforto se la quiete, a volte, giunge. E allora traino la tua mente altrove con il potere dell’immaginazione.

E se dormi, io un po’ ti bacio, e percorro la perfezione dei più importanti trai tuoi difetti, dito per dito, ciglia per ciglia.

E poi dispongo oggetti ad arte per meglio accogliere il troppo calore dei tuoi piccoli amati arti.

Nel disagio di questi giorni ingiusti, giorni scostanti in cui ritrovarsi ad aspettare il domani.