Non volevo credere ai miei occhi, oggi, quando casualmente ho visto nel profilo Fb di una utente sconosciuta questa immagine.
Ho dovuto soffermarmi un momento ad osservarla, a coglierne i dettagli, ancora sorpresa e incredula di come si sia fortemente modificato nel tempo il mondo dei giocattoli.
Non mi piacciono quelli di oggi, in gran parte troppo tecnologici e che, dopotutto, ben poco spazio concedono al bambino affinché possa esercitare la sua innata (e sempre più fagocitata) fantasia.
Anche le bambole, oggigiorno, non assomigliano più neppure lontanamente a quei bei bambolotti paffuti che sembravano dei piccoli bebè in fasce da accudire. Oggi il mondo delle bambole è rappresentato dall’infinita schiera di manichini in miniatura stile Barbie & Co. ovvero donne fatte, con tanto di makeup, seni e fianchi ben accentuati, gambe snelle e ben tornite e, ovviamente, un guardaroba da boutique con tanto di accessori facenti pendant con gli outfits più lussuosi, più grintosi, più seducenti…
Lo confesso, mi fanno sempre un po’ tristezza queste bamboline pin up tutte curve e con i piedini già modellati in posizione quasi verticale per poter calzare, ovvio no?, scarpette tacco 12 proporzionate al loro fisico da top model!
E basti guardare i cartoni animati per i moderni infanti per accorgersi di quanto diversi e lontani siano oggi i loro protagonisti rispetto a quelli di solo qualche generazione fa.
Che dire, poi, di questi due “sirenetti” della foto?
Lei visibilmente incinta (ma dalla vita in giù ha il corpo di un pesce, come si spiega? È una mutante??); lui che culla un neonato in fasce, non è dato sapere se sotto di queste abbia due gambe oppure, invece, pinne e coda di squame…
E – c’è da sorprendersi? – lei in rosa e lui in azzurro, che diamine! Avrei ben voluto vedere, io, se i fabbricanti avrebbero davvero avuto il coraggio di discostarsi da quella insulsa tradizione insensata del vestire di rosa le femmine e di celeste i maschi! Mai che sia il contrario, eh?
Oppure che negli indumenti per la prima infanzia (anche se qui si tratta di bambole-sirene) vengano usati tutti i colori dell’arcobaleno, compresi anche bianco, blu, nero, viola! Non esiste proprio. Il viola, poi, non sia mai!
Hai mai visto un colore che porti più sfiga del viola?!?
E via di questo passo.
Ricordo con tenerezza e un sorriso le poche bambole possedute da bambina.
Erano belle, erano paffute, avevano manine e piedini cicciottelli e le guance rosee e rotonde, si facevano amare…
Oggi…
Oggi non è più così.
Ascoltate i discorsi delle bambine quando giocano con le bamboline-top model… Le vedo ai giardinetti, al parco giochi qui vicino, nel cortile dietro casa.
Sono già donnine in erba…
No, non farei cambio.
Non cambierei la mia infanzia con quella dei bambini di oggi, nemmeno potendolo fare.
Il mio Natale più ricco?
Fu quando, da piccola di forse 5-6 anni, “Gesù Bambino” mi portò sotto l’albero due bambolotti gemelli, maschio e femmina, che io immediatamente ribattezzai Giancarlo e Rosalia, chissà perché…
Ma Rosalia non era incinta.
E Giancarlo non esibiva pettorali scolpiti.
E, soprattutto, non avevano le squame.